La Val d’Orcia è una terra speciale.
Un frammento di Toscana dove la magnificenza della natura e l’ingegno dell’uomo hanno saputo esaltarsi a vicenda.
E il risultato di questo connubio è un paesaggio unico al mondo, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità per essere “una testimonianza eccezionale del modo in cui il paesaggio è stato ridisegnato nel Rinascimento per riflettere gli ideali di buon governo e creare un’immagine esteticamente gradevole”.
Ma cosa vedere in un weekend in Val d’Orcia?
In questo post trovate il nostro itinerario alla scoperta della Val D’Orcia, tra i borghi più belli e i punti panoramici da non perdere.
Weekend in Val d’Orcia: itinerario in auto
Vi ho preparato una mappa con i borghi e i punti panoramici che abbiamo visitato nel nostro tour in Val d’Orcia.
Con la sola eccezione di Montepulciano (che è stata la nostra base di appoggio) siamo riusciti a vedere tutto il resto nella stessa giornata: il mio consiglio è quindi di trascorrere almeno un weekend in Val d’Orcia per assaporare, curva dopo curva, la bellezza di questo meraviglioso angolo d’Italia.
Cosa vedere in Val d’Orcia: i borghi e i punti panoramici più belli
Montepulciano
Si erge maestoso su un crinale che divide la Val D’Orcia dalla Val di Chiana, carico di promesse di altri tempi che non verranno disattese.
Il modo migliore per scoprire Montepulciano è partendo da Porta al Prato, nella parte bassa della città, e vagare senza meta per le sue stradine acciottolate, inerpicandosi lungo le sue scale e scalette.
È infatti tutto in salita Montepulciano, adornato da palazzi rinascimentali, botteghe artigiane, chiese dalle splendide facciate, il tutto inframmezzato da magnifici panorami che si aprono sulla Val d’Orcia.
Ed è incredibile come sembra di essere sospinti verso Piazza Grande, il cuore vivo di Montepulciano, dominata dall’imponente Palazzo Comunale che fa quasi da contrappeso alla Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Ma non si può dire Montepulciano senza pensare al suo Nobile, uno dei vini toscani più antichi e pregiati.
E’ d’obbligo quindi una visita ad una delle famose cantine storiche del borgo: su tutte noi abbiamo scelto la più antica (e forse la più famosa dopo essere apparsa in Twilight!), la Cantina De’ Ricci, con una storia curiosa che vi invito ad andare a scoprire.
E sì, Montepulciano vi conquisterà.
La Foce: la strada a S dei cipressi in Val d’Orcia
Avete presente la tanto fotografata strada a S dei cipressi?
Bene, segnatevi questa località perché è qui che dovete venire se volete immortalarla in tutto il suo splendore.
Da Montepulciano in particolare dovete seguire la strada per Chianciano: dopo qualche chilometro imboccate la strada per Monticchiello e proseguite fino ad incontrare sulla sinistra una stradina sterrata che vi condurrà in cima ad una collinetta, proprio di fronte ai famigerati cipressi.
Da qui però la vista è parzialmente coperta da alcuni alberi quindi dovete andare avanti ancora un pochino seguendo la strada che a questo punto inizia a scendere, fino ad incontrare il cartello ‘Località La Foce‘.
Et voilà davanti a voi uno degli spot più instagrammati di tutta la Val d’Orcia.
Strada dei cipressi di Monticchiello
La caccia ai cipressi continua: ripercorrete a ritroso la strada sterrata fino a rivedere l’asfalto, ma questa volta girate a sinistra, direzione Monticchiello.
Proseguite fino a quando vedrete in lontananza i primi cipressi, ma fate attenzione: appena prima di imboccare la discesa troverete sulla destra un piccolo spiazzo sterrato dove lasciare la macchina.
Una volta parcheggiato proseguite a piedi per qualche decina di metri fino a che vedrete lo zig zag dei cipressi proprio sotto di voi.
Una chicca da non lasciarsi scappare.
Monticchiello
Rispetto agli altri borghi della Val d’Orcia, Monticchiello – che in realtà è una frazione di Pienza – è davvero piccino, ma non per questo meno affascinante.
Con le su stradine lastricate, le piazzette graziose e la Chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo merita indubbiamente una visita.
Vale la pena poi costeggiare le mura medioevali fino al Cassero, l’antica struttura difensiva: da qui si apre infatti un panorama grandioso su tutta la Val d’Orcia.
Monticchiello è un gioiellino tutto da scoprire.
Pienza, il borgo da non perdere in Val d’Orcia
Sospesa su una collina appare bellissima ed eterea, come una visione.
La storia di Pienza è indissolubilmente legata a quella di un suo illustre cittadino, Enea Silvio Piccolomini, diventato Papa con il nome di Pio II.
Fu lui infatti a voler non solo a ribattezzare la sua città natale di Corsignano – così infatti si chiamava Pienza – ma anche a ridisegnarla completamente secondo gli ideali di bellezza rinascimentali.
Tutto qui è intriso di riferimenti che rimandano a lui: Piazza Pio II, la meravigliosa Cattedrale di Santa Maria Assunta decorata con gli stemmi papali, Palazzo Piccolomini.
Ma Pienza è anche famosa per i curiosi nomi delle sue strade: Via dell’Amore a Pienza è certamente la più conosciuta, ma troviamo anche Via del Bacio, Via della Fortuna, così come Via Buia, Via della Rosa, Via della Volpe…
Lasciatevi avvolgere dalla sua atmosfera e non dimenticate di affacciarvi sul Belvedere per ammirare uno dei panorami più belli su tutta la Val d’Orcia.
Perché forse la “città ideale” esiste per davvero.
Cappella della Madonna di Vitaleta
Questa piccola Cappella, incorniciata tra filari di cipressi e circondata da campi dorati, è forse l’emblema di tutta la Val d’Orcia.
Come arrivare alla Cappella della Madonna di Vitaleta?
Per arrivare qui bisogna seguire le indicazioni per San Quirico e poi imboccare la deviazione su strada sterrata per la frazione di Vitaleta.
Per fortuna però non è possibile raggiungerla direttamente in auto – altrimenti addio foto bucoliche! – ma bisogna percorrere l’ultimo tratto di strada a piedi.
La storia di questa Cappella risale al XVI secolo, anche se la sua struttura attuale si deve ai successivi interventi ottocenteschi.
Secondo la leggenda, la Madonna apparve ad una pastorella del luogo perché riferisse ai fedeli di recarsi in una bottega di Firenze dove avrebbero trovato la statua da porre all’interno della Cappella (ora custodita nella Chiesa di San Francesco a San Quirico d’Orcia).
Guardatevi intorno e riempitevi gli occhi di tanta bellezza: l’essenza della Val d’Orcia è qui.
San Quirico d’Orcia
Si contende con Pienza il titolo di capitale della Val d’Orcia.
Il nome del borgo deriva da quello del Santo bambino che insieme alla madre Giuditta morì martire ai tempi di Diocleziano e proprio a loro è dedicata la Collegiata che si incontra appena varcata Porta ai Cappuccini.
Cosa vedere a San Quirico d’Orcia?
Sicuramente Piazza della Libertà sui cui si affacciano la Chiesa di San Francesco – meglio conosciuta come Chiesa della Madonna per via della statua della Madonna di Vitaleta – e gli Horti Leonini.
Gli Horti sono un meraviglioso esempio di giardino rinascimentale all’italiana dove la fuga prospettica è esaltata dalla perfezione geometrica delle siepi di bosso.
Costeggiando il muro di cinta si giunge poi al Giardino delle Rose, attiguo alla pieve romanica di Santa Maria Assunta: un capolavoro da non perdere.
Cipressi di San Quirico d’Orcia
Avete presente lo sfondo di Windows con i cipressi? Ebbene esiste davvero!
Anzi, i cipressi di San Quirico sono diventati così famosi da essere posti sotto copyright dal Comune, dopo che il colosso americano Monsanto aveva utilizzato le immagini dei cipressi sul proprio sito internet.
Come raggiungere i cipressi più famosi della Val d’Orcia?
I cipressi, divisi in realtà in due distinti gruppi, si trovano su una piccola altura lungo la SR2, in località Triboli.
Il primo gruppo è proprio una sorta di boschetto, più o meno a mezza costa; il secondo invece è costituito da due semicerchi di cipressi disposti ai lati del sentiero che conduce alla parte più alta della collina.
Se impostate Google Maps con “Cipressi di San Quirico” il navigatore vi farà percorrere la sterrata Strada di Riguardo fino in cima alla collina – attenzione perché un tratto di strada entra in una proprietà privata! – ma così facendo non riuscirete a scattare la classica fotografia.
Lo scatto perfetto lo si ha infatti dalla SR2 dove, in direzione San Quirico, troverete sulla vostra destra uno spiazzo dove accostare.
Da qui in nemmeno cinque minuti a piedi si raggiunge la cima della collina, ammirando anche il primo boschetto di cipressi.
Il simbolo non solo della Val d’Orcia, ma di tutta la Toscana.
Bagno Vignoni
La bellezza di questo borgo è inversamente proporzionale alla sua grandezza.
Bagno Vignoni è infatti una piccola bomboniera dischiusa attorno a Piazza delle Sorgenti, interamente occupata da una grande vasca di acqua termale che sgorga naturalmente ad una temperatura di circa 50°, con lo splendido Loggiato di Santa Caterina a farle da cornice.
Rivoli di acqua fumante corrono poi veloci verso la vicina rupe andando ad alimentare, oltre agli stabilimenti termali nati nel piccolo borgo, il Parco dei Mulini con gli antichi mulini sotterranei e le caratteristiche vasche di raccolta.
La conclusione perfetta del nostro weekend in Val d’Orcia.
La bellezza toscana
è una bellezza di rigore, di perfezione,
talvolta di ascetismo sotto l’aspetto della grazia
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