Tra le prime cose che vengono in mente quando si pensa alla Valtellina ci sono sicuramente i suoi vitigni.
E di conseguenza i suoi vini eccezionali.
Il miglior modo per capire la storia e la passione da cui nascono questi vini è visitare una cantina in Valtellina prendendo parte ad una degustazione.
I vini di Valtellina
Sassella, Grumello, Inferno, Sforzato: sono solo alcuni dei vini tipici di questo territorio, crasi perfetta tra la viticoltura di montagna e il nobile vitigno del Nebbiolo o Chiavennasca come viene chiamato qui.
Impossibile del resto non rimanere stupiti di fronte allo spettacolo dei vitigni terrazzati, vere e proprie opere d’arte cesellate con fatica dalle mani sapienti dell’uomo che ha saputo ammansire un territorio non facile, ma dotato di un microclima eccezionale.
Tra le diverse cantine che si possono visitare in Valtellina, la nostra scelta è ricaduta su Tenuta La Gatta a Bianzone.
Che dire? Non potevamo fare scelta migliore e adesso vi racconto il perché!
Casa Triacca e Tenuta La Gatta
La storia di Casa Triacca
La storia di questa casa vitivinicola inizia alla fine del 1800, quando Domenico Triacca acquista un vigneto di 2000 m2 nella zona della Valgella in Valtellina, costruendo una piccola cantina per la trasformazione delle uve e l’affinamento dei vini.
E’ la nascita della filosofia Triacca: vini dai propri vigneti, dalla mia vigna.
Purtroppo, nel 1910 Domenico Triacca muore in un incidente, proprio mentre sta trasportando il vino lungo il Lago di Poschiavo, e così le redini dell’attività di famiglia passano prima nelle mani della moglie Orsola e in seguito del figlio Eugenio che segna il definitivo successo di Casa Triacca.
Da allora è un susseguirsi di generazioni e ampliamenti, con l’acquisto di ulteriori ettari di terreno coltivato a vigna.
Ma è il 1969 ad essere un anno fondamentale per la storia di Casa Triacca: viene infatti acquistata Tenuta La Madonnina nel cuore del Chianti toscano e soprattutto viene acquistata Tenuta La Gatta a Bianzone.
Visita e degustazione alla Tenuta La Gatta
Completamente immersa tra i vigneti, Tenuta La Gatta è stata costruita inizialmente come convento domenicano e il suo emblema è proprio il campanile della piccola chiesetta.
La Tenuta è stata poi per anni la residenza della famiglia Gatti, da cui ha preso il nome, per diventare in seguito proprietà della famiglia Mascioni prima di essere rilevata dalla famiglia Triacca che l’ha riportata al suo antico splendore.
Le visite della Tenuta partono con un percorso in vigna tra i terrazzamenti e i muretti a secco, fondamentali per favorire l’ottimale maturazione delle uve.
A seguire ci siamo lasciati coccolare con un aperitivo di benvenuto dove abbiamo assaggiato un sorprendente vino bianco valtellinese (eh già chi l’avrebbe mai detto?), prima di passare a visitare la cantina originale del convento dove vengono custoditi i vini in barrique di rovere francese per l’invecchiamento (la vinificazione nelle botti grandi in acciaio si trova invece nella cantina di Villa di Tirano).
Ma il momento clou della visita è sicuramente la degustazione con 4 vini di punta di Casa La Gatta: i Valtellina superiore Casa La Gatta, Riserva, Prestigio e il re del vino valtellinese, lo Sforzato San Domenico.
Noi abbiamo scelto la formula con pranzo a base di salumi locali (bresaola ovviamente regina del piatto), pizzoccheri e formaggi tipici, per concludere con bisciola, caffè e grappa di Nebbiolo: insomma non ci siamo fatti mancare nulla!
Informazioni per visitare Tenuta La Gatta a Bianzone, in provincia di Sondrio
La Tenuta è aperta da aprile ad ottobre per visite individuali e in piccoli gruppi con degustazione di vini da martedì a sabato dalle ore 10.30 alle 18.30.
Prenotando con almeno un giorno di anticipo è inoltre possibile gustare un tipico pranzo valtellinese con quattro proposte di vini in abbinamento al costo di 35€ a persona.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale: www.triaccavini.eu/it
La Via dei Terrazzamenti: il circuito Grumello-Inferno con visita a Castel Grumello
Prima o dopo la degustazione (anche per smaltire il tasso alcolico!) vi consiglio di percorrere un pezzettino della Via dei Terrazzamenti, un percorso ciclo-pedonale che collega Morbegno a Tirano lungo circa 70 km
Si è completamente immersi nel tipico paesaggio valtellinese, tra terrazzamenti vitati, antichi borghi e un suggestivo panorama sulle montagne circostanti: noi abbiamo percorso un tratto del cosiddetto circuito Grumello-Inferno partendo da Montagna in Valtellina.
Da non perdere se passate da qui la visita a Castel Grumello, raro esempio di castello “gemino” composto da due corpi speculari – uno militare e uno residenziale, uniti da un tratto di mura: bene FAI dal 2001, Castel Grumello regala un panorama unico sulla Valtellina.
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