Un bellissimo trekking da fare nel Parco Nazionale dello Stelvio è quello che porta al Rifugio Larcher al Cevedale.
Per questa classica escursione in Val di Sole, o più precisamente in Val di Peio, vi consiglio di affrontare il giro ad anello in senso antiorario: in questo modo passerete prima dai laghi e arriverete al Rifugio Larcher giusto in tempo per un ottimo pranzo vista Cevedale.
Dati tecnici giro dei laghi del Cevedale e Rifugio Larcher
- Punto di partenza: parcheggio Malga Mare, raggiungibile da Cogolo di Peio seguendo la stretta strada asfaltata per circa 10 chilometri
- Punto di arrivo: Rifugio Guido Larcher al Cevedale, a quota 2.608 metri s.l.m.
- Dislivello: +700 metri
- Altezza massima: Lago delle Marmotte, 2.706 metri s.l.m.
- Durata: circa 5.00/5.30 ore per l’anello
- Difficoltà: E – Escursionisti (ma non sottovalutate la lunghezza)
Da Malga Mare al Lago Careser
In alta stagione l’accesso a Malga Mare è limitato al raggiungimento della capienza massima dei parcheggi predisposti (Malga Mare e due aree sottostanti), oltre che soggetto ad un pagamento di un ticket (5€).
Noi siamo arrivati intorno alle 8.30 ma il parcheggio di Malga Mare era già saturo, così abbiamo dovuto lasciare la macchina ai parcheggi sottostanti e mettere subito il turbo per risalire lungo un sentiero bello ripido, fino alla centrale idroelettrica di Malga Mare appunto.
Dalla centrale, attraversato un ponticello, si arriva all’inizio del sentiero vero e proprio dove un grande cartello in legno riporta gli itinerari possibili e relative tempistiche.
Come vi ho anticipato sopra, il mio consiglio è di fare il giro ad anello in senso antiorario: da qui si imbocca quindi il sentiero 123 in direzione del Lago Careser, dato a circa 2 ore.
Giro dei laghi del Cevedale: Lago Careser, Lago Nero, Lago Lungo e Lago delle Marmotte
Il sentiero per raggiungere il Lago Careser è praticamente tutto in salita in quanto è qui che si concentra la maggior parte del dislivello da affrontare: dai 2.031 metri s.l.m. di Malga Mare dobbiamo infatti arrivare ai 2.603 metri s.l.m. del Lago Careser.
Superati alcuni pietrai, il tratto iniziale del sentiero si sviluppa nel bosco fino ad arrivare ai primi di una lunga serie di tornanti dove la vista spazia sul Monte Vioz e il Monte Cevedale.
Questo è il tratto più impegnativo di tutto il trekking, ma la salita procede costante e i tornanti del sentiero consentono di smorzare un po’ la fatica: si arriva così al Lago Careser, un bacino artificiale realizzato per produrre energia elettrica sfruttando le acque provenienti dall’omonimo ghiacciaio.
Per continuare nel giro dei laghi del Cevedale bisogna a questo punto percorrere per intero il coronamento della diga e tenere la sinistra al bivio, sempre seguendo il sentiero 123 (e non la variante 123B).
In pochi minuti, superata una breve scalinata, ci si ritrova davanti al Lago Nero nelle cui profonde acque scure si specchia il Monte Vioz: aguzzando un po’ la vista si riesce perfino a scorgere la caratteristica forma cubica del Rifugio Mantova al Vioz, posto a 3.535 metri di altezza.
Il giro dei laghi prosegue ora alternando tratti in falsopiano e tratti in discesa, con il sentiero che ad un certo punto cambia numerazione, da 123 a 104, ma è comunque impossibile sbagliare perché la traccia è dritta e ben evidente davanti a noi.
Proseguendo lungo il sentiero ecco apparire alla nostra sinistra il Lago Lungo, chiamato così proprio per la sua sinuosa forma allungata.
Un ultimo strappo in salita ci fa poi raggiungere la sommità di un dosso da dove si intravede finalmente il Rifugio Larcher: prima di iniziare la discesa verso il rifugio non dimenticate di fare una veloce deviazione al Lago delle Marmotte, posto poco più avanti.
Rifugio Larcher al Cevedale e rientro a Malga Mare da Pian Venezia
Il Rifugio Larcher, risalente al 1882 e dedicato al senatore e presidente della SAT – Società Alpinisti Tridentini Guido Larcher, sorge in una posizione a dir poco spettacolare al cospetto del Gruppo del Cevedale: siamo praticamente dall’altro lato, quello trentino appunto, rispetto al Rifugio Branca in Alta Valtellina dove eravamo qualche mese fa.
Probabilmente al Rifugio Larcher incontrerete molta più gente di quanta non ne abbiate incontrata sul sentiero fino ad ora, perché tantissime persone da Malga Mare vengono direttamente qui senza poi compiere il giro dei laghi.
Ma non scoraggiatevi perché al Larcher sono davvero gentilissimi e non vi faranno andare via a stomaco vuoto, anzi: da provare assolutamente il loro tris di canederli!
Per tornare al punto di partenza basta imboccare il sentiero 102, appena sotto il rifugio, che in circa 1 ora e 30 minuti vi riporterà a Malga Mare passando per i bellissimi prati alpini di Pian Venezia.
Cascata Salt dei Gembri
Quasi alla fine del sentiero, a circa 10/15 minuti da Malga Mare, vi troverete davanti ad un bivio con l’indicazione per la Cascata Salt dei Gembri.
Questa deviazione non vi porterà via molto tempo, ma vale assolutamente la pena andare a vedere questa cascata percorrendo scalette e passerelle di un sentiero appena rimesso a nuovo.
Se non siete troppo stanchi, dopo il trekking vi consiglio di andare a visitare il Castello di San Michele ad Ossana: un ottimo modo per concludere la giornata in bellezza!
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