Sass Pordoi, la terrazza delle Dolomiti: escursione al Piz Boè

by Elena_myscratchmap
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Escursione al Piz Boè

Piz Boè, 3.152 metri.

La vetta più alta del Gruppo del Sella e uno dei Tremila più facili da conquistare senza essere scalatori provetti, soprattutto se per la prima parte della salita si utilizza la Funivia Sass Pordoi.

L’escursione al Piz Boè è uno degli itinerari dolomitici più famosi e spettacolari, non solo per il panorama, ma anche perché si è completamente immersi in un paesaggio roccioso e desertico tanto che sembra letteralmente di camminare sulla Luna.

Ma andiamo con ordine: vediamo insieme come affrontare il trekking dal Sass Pordoi, la terrazza delle Dolomiti, al Piz Boè.

Dati tecnici escursione al Piz Boè

  • Punto di partenza: Funivia Sass Pordoi – Rifugio Maria
  • Punto di arrivo: Piz Boè – Rifugio Capanna Fassa
  • Dislivello: +300m per la cima / -700m per tornare a piedi al Passo Pordoi
  • Altezza massima: 3.152 m
  • Durata: 4 ore andata e ritorno
  • Difficoltà: E/EE – Escursionisti/Escursionisti Esperti (sentiero in alcuni tratti attrezzato)

Trekking al Piz Boè partendo dal Passo Pordoi

Il punto di partenza del trekking al Piz Boè è il suggestivo Passo Pordoi che congiunge Arabba in Veneto con Canazei in Trentino.

Il Passo Pordoi a 2.239metri di quota
Passo Pordoi, 2.239m

La macchina può essere comodamente lasciata nel grande parcheggio gratuito vicino all’impianto di risalita che – in soli quattro minuti – porta a quota 2.948 metri, su quella che viene chiamata “la terrazza delle Dolomiti”.

La facilità di accesso tramite la funivia non deve però ingannare: la salita finale alla vetta è comunque un sentiero in alcuni tratti attrezzato ed è da affrontare con un minimo di preparazione.

Tenete poi presente che – soprattutto nel mese di agosto – questa escursione è parecchio gettonata, per cui cercate di salire con la prima corsa delle 9.00: il costo del biglietto a/r è di 20€, ma noi abbiamo fatto il biglietto di sola andata perché siamo poi tornati al Passo Pordoi scendendo a piedi lungo la Forcella.

All’arrivo della funivia si trova il Rifugio Maria dove è d’obbligo una sosta per ammirare lo splendido panorama prima di iniziare l’escursione vera e propria.

Da qui si imbocca infatti il sentiero 627/A per scendere verso la Forcella Pordoi, cento metri più in basso rispetto a dove siamo ora, con il Rifugio Forcella Pordoi.

Dal Rifugio Maria alla Forcella Pordoi il tempo stimato è di circa 15 minuti, ma è difficile non fermarsi continuamente a scattare foto a questo paesaggio surreale, quindi calcolate qualcosa in più.

Panorama dal Sass Pordoi

Prendiamo quindi il sentiero 627 che prosegue pianeggiante davanti a noi e si cammina immersi in questo altopiano lunare fino al bivio con il sentiero 638 che ci porterà alla base della cosiddetta piramide del Piz Boè.

L'altopiano lunare del Sass Pordoi

Da qui iniziano alcuni tratti attrezzati con corde e gradini metallici che, seppur semplici e divertenti, sono da percorrere rimanendo concentrati e soprattutto seguendo le indicazioni di salita/discesa per evitare di intralciarsi a vicenda e rendere i passaggi più pericolosi del dovuto.

Il sentiero attrezzato con scalette e corde
Il tratto attrezzato con scalette e corde metalliche

La fatica della salita (circa un’ora e mezza dalla Forcella) è ripagata dallo straordinario panorama una volta arrivati in cima, a 3.152 metri di altezza.

Qui troviamo il piccolo Rifugio Capanna Fassa dove fare una sosta per mangiare qualcosa e recuperare le forze prima di intraprendere la discesa.

In cima al Piz Boè
Sulla cima del Piz Boè, a 3.152 metri di altitudine: suggestivo anche con le nuvole!
Panorama dal Rifugio Capanna Fassa
Il piccolo Rifugio Capanna Fassa

Per la discesa è possibile ripercorrere il sentiero fatto all’andata oppure scendere lungo l’altro versante verso il Rifugio Piz Boè (sempre sentiero 638).

Noi veniamo sopresi da una leggera pioggerellina che si trasforma presto in sferzanti cristalli di ghiaccio per cui decidiamo di ripercorrere velocemente i passi dell’andata, prestando moltissima attenzione alle rocce e alle corde metalliche che sono diventate scivolosissime.

Il tempo di ritornare alla Forcella Pordoi e il cielo sembra aprirsi nuovamente: decidiamo così di mantenere i programmi originari e di scendere surfando lungo il canalone (sempre sentiero 627).

Panorama sul Passo Pordoi dalla Forcella
Si scende da qui….

Per me questo è stato il tratto più impegnativo di tutta l’escursione: preferisco di gran lunga la salita alla discesa, soprattutto se si scende su terreno ghiaioso (= sedere per terra ogni due per tre per quanto mi riguarda).

In ogni caso tornare al Passo Pordoi a piedi è stata una grande soddisfazione, ma se non ve la sentite potete fare ritorno comodamente in funivia. 

Capanno di legno al Passo Pordoi

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