Città a misura d’uomo, scrigno di capolavori artistici e piazze tra le più belle d’Italia, sede dell’orto botanico più antico del mondo.
Ma cosa vedere a Padova in un giorno?
In questo post vi consiglio 5 luoghi da non perdere in una gita di un giorno a Padova, “La Città dei tre senza”.
Come raggiungere Padova
Situata in posizione strategica rispetto a Venezia, Verona e Vicenza, Padova è facilmente raggiungibile anche dalle altre città italiane.
Avendo poi le dimensioni perfette per essere girata in lungo e in largo a piedi, il mio consiglio è quello di lasciare a casa la macchina e arrivare a Padova direttamente in treno, tanto più che la stazione è davvero vicina al centro città.
Un’ottima soluzione per individuare le tariffe e gli orari più convenienti è quella offerta dalla piattaforma Omio.it, dove è possibile confrontare velocemente le varie alternative.
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Padova La Città dei tre senza: perché è chiamata così?
Se Roma è La Città Eterna, Genova La Superba, Venezia La Serenissima e Bologna La Dotta, la Grassa e la Rossa, Padova è invece conosciuta come La città dei tre senza.
Ma sapete quali sono questi “tre senza”?
Il Santo senza nome
Il senza più famoso è sicuramente quello del Santo senza nome.
Stiamo parlando di Sant’Antonio, patrono di Padova: la splendida Basilica a lui dedicata è nota infatti a tutti i padovani semplicemente come “la Basilica del Santo”, senza doverne specificare il nome.
Il Prato senza erba
Il secondo senza è quello del Prato senza erba.
In questo caso ci si riferisce alla piazza padovana più famosa, Prato della Valle: il nome sembrerebbe derivare dal toponimo pratum con cui veniva indicato un ampio spazio destinato al commercio che, se non lastricato, poteva ricoprirsi di erba.
Fatto sta che oggi in questa piazza di erba ce n’è davvero pochissima e da qui il nome Prato senza erba.
Il Caffè senza porte
L’ultimo senza è il mio preferito ed è quello del Caffè senza porte.
Il Caffè in questione è lo storico Caffè Pedrocchi, in epoca risorgimentale celebre luogo di incontro di intellettuali e politici di rilievo anche internazionale.
Il Pedrocchi era noto come “il Caffè senza porte” perché rimaneva aperto sia di giorno che di notte: iniziò a chiudere di sera solamente nel 1916 in quanto si temeva che le luci accese del Caffè potessero essere un punto di riferimento per gli austriaci.

Cosa vedere a Padova in un giorno: 5 luoghi da non perdere
La Cappella degli Scrovegni
La Cappella intitolata a Santa Maria della Carità, meglio conosciuta come Cappella degli Scrovegni, non ha certo bisogno di presentazioni.
Affrescata da Giotto tra il 1303 e il 1305 con scene della vita della Vergine Maria e di Cristo e con il celebre Giudizio Universale in controfacciata, la Cappella degli Scrovegni costituisce senza dubbio uno dei massimi capolavori dell’arte occidentale.
Con gli affreschi di quello che venne concepito come oratorio privato infatti, Giotto abbandona le figure ieratiche che caratterizzavano l’arte bizantina, inserendo la prospettiva e mettendo in risalto sui volti e nei gesti sentimenti e passioni.
Giotto umanizza il divino e lo fa con l’uso sapiente della luce e dei colori: è l’invenzione della pittura moderna.
Dettaglio curioso da ricercare mentre si ammira il ciclo di affreschi è la scena dell’Adorazione dei Magi: si narra infatti che per raffigurare la stella cometa Giotto si sia ispirato al passaggio della Cometa di Halley, a cui assistette nel 1301.

Visita alla Cappella degli Scrovegni: biglietti e orari di apertura
La visita alla Cappella degli Scrovegni va prenotata online e con diverso anticipo se vi recate a Padova nel weekend.
La visita dura in totale 30 minuti, di cui 15 all’interno della Cappella: per preservare infatti la bellezza (e la delicatezza) degli affreschi, l’accesso alla Cappella vera e propria avviene solo dopo aver sostato per 15 minuti nella sala di compensazione, tempo necessario per la stabilizzazione del microclima interno.
Il costo del biglietto è di 14€ a persona: utile sapere che per i lunedì non festivi si applica a tutti la tariffa ridotta (10€) e in estate c’è anche la possibilità di prenotare la visita serale (12€).
La Cappella degli Scrovegni è aperta tutti i giorni tranne Natale, Santo Stefano e Capodanno, dalle 9.00 alle 19.00.
Urbs Picta Card: biglietto unico per i siti UNESCO di Padova
Nel 2021 “i cicli affrescati del XIV secolo di Padova” sono stati nominati Patrimonio UNESCO e includono:
- la Cappella degli Scrovegni
- la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani
- il Palazzo della Ragione
- la Cappella della Reggia Carrarese
- il Battistero della Cattedrale
- la Basilica e il Convento di Sant’Antonio
- l’Oratorio di San Giorgio
- l’Oratorio di San Michele
Con il biglietto unico Urbs Picta Card valido 48 o 72 ore è possibile visitare tutti questi luoghi al costo rispetivamente di 28€ e 35€, incluso l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Il Caffè Pedrocchi
Impossibile visitare Padova e non entrare al Caffè Pedrocchi, vera e propria istituzione cittadina.
Definito da Stendhal “il migliore d’Italia”, il Caffè senza porte venne inaugurato nel 1831 diventando fin da subito luogo prediletto di politici, letterati e artisti dell’epoca, ma anche di studenti squattrinati che potevano fermarsi a leggere il giornale senza consumare nella Sala Verde.
Proprio da qui nacque il detto “rimanere al verde” e ancora oggi in questa sala è consentito fermarsi e sedersi senza consumare.
Ma c’è una cosa che al Caffè Pedrocchi è d’obbligo assaggiare: si tratta del pedrocchino, un caffè alla menta dal gusto particolare che vi stupirà.

Le Piazze di Padova: dei Signori, delle Erbe, della Frutta e Prato della Valle
Padova e le sue piazze, una più bella dell’altra, cornice perfetta per un aperitivo a base del tipico spritz padovano.
Provenendo dalla Cappella degli Scrovegni la prima piazza che si incontra è la scenografica Piazza dei Signori dove spicca la Torre dell’Orologio.
La particolarità di questo orologio è quella di indicare oltre alle ore anche mese, giorno, fasi lunari e casa astrologica.
Ma attenzione: i nati sotto il segno della Bilancia resteranno delusi nel non ritrovare il proprio segno.
Il motivo di questa mancanza? Secondo la diceria popolare il costruttore Jacopo Dondi, come protesta per essere stato pagato meno di quanto pattuito, decise di rimuovere proprio il segno che simboleggia la giustizia per definizione.
In realtà, alcuni documenti ufficiali attestano che il segno della Bilancia venne rimosso solo successivamente alla costruzione dell’orologio su iniziativa dell’abate Bartolomeo Toffoli, così da allinearlo al sistema zodiacale pre-romano a cui lo stesso orologio si ispirava e dove le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia erano unite in una sola, quella dello Scorpione appunto.

Vicinissime a Piazza dei Signori troviamo le suggestive Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, antico cuore commerciale della città dove ancora oggi in settimana si tiene un vivace mercato.
Su Piazza delle Erbe in particolare si affaccia inoltre uno dei simboli di Padova, l’imponente Palazzo della Ragione, edificato nel 1218 per ospitare il tribunale cittadino.

Infine non può mancare una visita a Piazza Prato della Valle, il Prato senza erba.
Questa piazza dalla particolare forma ellittica è per dimensioni seconda in Europa solo alla Piazza Rossa di Mosca ed è circondata da un canale adornato da una doppia fila di statue raffiguranti illustri personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella storia di Padova.
Al centro l’Isola Memmia, chiamata così in onore di Andrea Memmo, Provveditore della Repubblica di Venezia che commissionò i lavori di bonifica di questa zona, un tempo area paludosa e oggi punto di ritrovo per tantissimi padovani e luogo da non perdere per i turisti.

La Basilica di Sant’Antonio
Fulcro religioso della città e meta di tantissimi pellegrini da parte di tutto il mondo, la Basilica di Sant’Antonio venne eretta proprio per accogliere e custodire le spoglie del Santo portoghese.
Già dall’esterno la Basilica colpisce per il suo mix di stili: troviamo infatti elementi romanici nella facciata, gotici nella pianta, bizantini nelle caratteristiche cupole e moreschi nei campanili sottili e slanciati.
L’interno a tre navate è poi un concentrato di capolavori tra cui spicca l’Altare Maggiore con la Cappella del Tesoro che custodisce le preziose reliquie del Santo.

L’Orto Botanico
Fondato nel 1545, quello di Padova è il più antico Orto Botanico Universitario del mondo.
Il suo scopo principale era quello di aiutare gli studenti a riconoscere le piante medicinali per la pratica medica e nel 1997 è stato persino dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in quanto “all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura”.
La parte più antica e suggestiva, l’Hortus Simplicium, è il quadrato racchiuso entro il muro circolare suddiviso a sua volta in ulteriori quattro quadranti ricchi di riferimenti cosmologici, propri del periodo rinascimentale.
Nel 2014 è stato inoltre inaugurato il Giardino della Bioversità, un’avveniristica struttura che ospita più di 1.300 specie diverse di piante, suddivise in ambienti che replicano umidità e temperature delle diverse fasce climatiche del nostro pianeta.



Visita all’Orto Botanico di Padova: orari di apertura e biglietti
L’Orto Botanico è aperto da aprile ad ottobre dalle 10.00 alle 19.00 (fino alle 18.00 nel mese di ottobre), dal martedì alla domenica.
Il costo del biglietto d’ingresso è 10€, tutte le informazioni aggiornate sul sito ufficiale dell’Orto Botanico.
Insomma, Padova è la meta perfetta per trascorrere una giornata – ma anche un weekend! – tra storia, arte e…spritz!
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2 comments
Ele, mi fai venir voglia di andare immediatamente a Padova. Lo scorso anno ci siamo fermati tornando da Venezia ma purtroppo non ero in forma e non ce la siamo gustata!
Voglio visitare l’Orto Botanico. In mancanza dei Kew Gardens, ci accontenteremo!
Dovete assolutamente recuperare Ele: Padova merita sempre e se per i Kew Gardens dovremo – purtroppo – aspettare ancora un po’, almeno potremo dire di aver visto l’Orto Botanico più antico del mondo 😉