Dopo avervi parlato del Sentiero delle cascate in Val Genova, è il turno di un’altra classicissima escursione da fare a Madonna di Campiglio: il Giro dei 5 Laghi.
Si tratta forse dell’escursione più famosa della Val Rendena e ne esistono diverse varianti che ne aumentano lunghezza e difficoltà.
Io vi propongo il Giro dei 5 Laghi “classico” con partenza dalla stazione a monte della Cabinovia 5 Laghi e passando in sequenza per i laghi Ritorto, Lambin, Serodoli, Gelato, Nero e Nambino.
Come dite? I laghi sono sei? Ebbene sì, non mi sono sbagliata: vi racconto tutto nel post!
Dati tecnici Giro dei Cinque Laghi a Madonna di Campiglio
- Punto di partenza: stazione a monte Cabinovia Express 5 Laghi, Madonna di Campiglio
- Punto di arrivo: Lago Nambino
- Dislivello: 840 metri
- Altezza massima: Lago Gelato 2.393 metri s.l.m
- Durata: circa 5 ore per il Giro dei 5 Laghi + altri 40 minuti circa per rientrare a Madonna di Campiglio
- Difficoltà: E – Escursionistica fino al Lago Ritorto, EE – Escursionisti Esperti per il resto del Giro dei 5 Laghi
Dal Rifugio 5 Laghi al Lago Ritorto
Il mio suggerimento è di intraprendere il Giro dei Cinque Laghi dalla stazione a monte della Cabinovia 5 Laghi a Madonna di Campiglio (biglietto sola andata 9€, se avete la Trentino Guest Card potete usufruire di uno sconto).
In questo modo si prenderà subito quota e si affronterà in discesa il tratto più “noioso”, ovvero quello che conduce al Lago Nambino.
Con pochi minuti di telecabina si arriva ai 2.069 metri del Rifugio 5 Laghi, dove è possibile recuperare il pranzo al sacco in quanto fino al Rifugio Lago Nambino non ci saranno altri punti d’appoggio.
Da qui si scende ai 2.055 metri di altitudine del Lago Ritorto, a soli 15 minuti di cammino sul sentiero 232 pressoché in piano.
Con il suo color blu cobalto, il Lago Ritorto è il più esteso dei Cinque Laghi sopra Madonna di Campiglio ed è una splendida terrazza panoramica sulle Dolomiti di Brenta.
Dal Lago Ritorto al Lago Lambin
Dopo una doverosa sosta fotografica, si riprende a seguire il sentiero 232 lungo la salita che conduce al Passo Ritorto, abbastanza impegnativa ma con una bellissima vista sul lago sottostante.
Dopo circa 1ora di cammino si arriva così al Lago Lambin, situato a 2.337 metri di altitudine: con le sue acque a sfioro sulle rocce che lambiscono il sentiero, ricorda nella forma quasi un fiordo, pur essendo anch’esso un lago di origine glaciale.
Lago Serodoli e Lago Gelato
Proseguendo sempre lungo il sentiero 232, affrontiamo un continuo saliscendi tra grossi massi e pietrai per arrivare dopo circa 1 ora e 30 minuti al Lago Serodoli (2.370 metri s.l.m.)
Il Lago Gelato – posto a 2.393 metri di altitudine e chiamato così per la copertura di ghiaccio che permane fino a giugno inoltrato – si raggiunge in circa 10 minuti lungo il sentiero che porta al Passo Nambrone.
Per me il lago più bello del Giro dei 5 Laghi, assolutamente da non mancare!
Lago Nero, il sesto lago del Giro dei Cinque Laghi
Tornati sui nostri passi, prendiamo la deviazione sul sentiero 217 che inizia vistosamente a scendere.
In circa 30 minuti raggiungiamo un lago minore, il Lago Nero (2.246 metri di altezza), che non viene però conteggiato ufficialmente all’interno del Giro dei 5 Laghi.
Lago Nambino
Superato il Lago Nero, inizia la nostra discesa verso il Lago Nambino e Madonna di Campiglio.
Per me questo è stato il tratto paradossalmente più pesante di tutta l’escursione, forse anche perché paesaggisticamente più noioso.
Per circa 1 ora e 30 minuti non si farà altro che scendere, scendere e scendere lungo un sentiero che perde quota fino ad inoltrarsi nella parte finale all’interno di un bosco.
Arriviamo così al Lago Nambino, incastonato a 1.768 metri di altitudine tra le montagne del Gruppo della Presanella e circondato da foreste di abeti che lo fanno assomigliare a un lago canadese.
La leggenda del Lago Nambino
Come ogni lago che si rispetti, anche il Lago Nambino ha la sua leggenda.
Si narra infatti di un drago che dimorava placidamente nelle sue acque per emergere ogni tanto a brucare l’erba nei prati tutto attorno.
Un giorno però il drago divorò due pecore, un vitello e anche un pastore, scatenando una grande paura in tutta la Val Rendena, ma nessuno aveva il coraggio di affrontarlo.
Solo due cacciatori provenienti dalla vicina Val di Sole accettarono la sfida e si recarono sulle sponde del Lago Nambino, dove videro che il drago dormiva accovacciato su un masso.
Senza esitare uno di loro imbracciò il fucile e sparò, uccidendo il drago: solo a quel punto si accorsero del grosso uovo che il drago stava proteggendo e si capì che probabilmente aveva attaccato il pastore e gli animali solo per proteggere il proprio uovo.
Rientro a Madonna di Campiglio
Dopo una sosta al Rifugio Nambino, per noi velocissima perché ad agosto davvero troppo affollato, si rientra a Madonna di Campiglio seguendo sempre il sentiero 217 con un ultimo tratto che si sviluppa su asfalto (circa 40 minuti).
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