Cosa vedere al Natural History Museum di Londra: guida alla visita

by Elena_myscratchmap
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Natural History Museum

Il Natural History Museum è senza dubbio uno dei musei più incredibili di Londra.

Uno di quei musei adatti sia ai più piccoli che ai più grandi, dove perdersi per ore e ore ad ammirare le sue collezioni e fare un bellissimo viaggio nella storia del nostro pianeta.

Se quindi non avete ancora avuto occasione di visitarlo, dovete assolutamente inserire il Museo di Storia Naturale di Londra nella vostra travel wish list.

Visitare il Museo di Storia Naturale di Londra: come raggiungerlo

Il Natural History Museum si trova lungo Cromwell Road ed è letteralmente attaccato ad altri due musei famosissimi, il Victoria and Albert Museum e lo Science Museum.

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ALLA SCOPERTA DEL VICTORIA AND ALBERT MUSEUM

La fermata della metropolitana più vicina è South Kensington servita dalla Circle, District e Piccadilly Line: da qui, senza uscire dalla metro, potete imboccare il tunnel pedonale che collega direttamente la stazione di South Kensington con le entrate dei vari musei, comodissimo soprattutto in caso di pioggia!

Se invece volete curiosare un po’ nel quartiere potete scendere alla fermata Gloucester Road, a circa una decina di minuti a piedi dal museo.

Facciata del Natural History Museum
L’ingresso lungo Cromwell Road

La storia del Natural History Museum

Non molti lo sanno, ma il Museo di Storia Naturale faceva originariamente parte del…British Museum!

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COSA VEDERE AL BRITISH MUSEUM: GUIDA ALLA VISITA

Proprio così: tra i vari oggetti della collezione di Sir Hans Sloane, nucleo fondativo di quello che diventerà il museo per definizione di Londra, vi erano infatti anche reperti che ripercorrevano la storia del mondo naturale.

Per occuparsi di questa parte della collezione del British Museum, venne chiamato l’allora curatore
dell’Hunterian Museum, Richard Owen, anatomista tanto brillante quanto burbero, a cui si deve tra l’altro l’invenzione della parola dinosauri.

Gli esploratori vittoriani portavano regolarmente alla luce nuove specie di animali e piante esotiche provenienti da tutto l’Impero Britannico e Owen – insoddisfatto della mancanza di spazio – voleva un edificio separato e abbastanza grande per esporre queste nuove scoperte, in quella che per lui doveva essere una “Cattedrale della Natura”.

Per Owen era particolarmente importante che questo nuovo museo potesse ospitare anche gli animali più grandi della Terra, le balene, e puntando proprio su questo riuscì a convincere gli amministratori del British Museum a separare le collezioni.

Nel 1864 Francis Fowke, l’architetto che aveva progettato la Royal Albert Hall e parti del Victoria and Albert Museum, vinse il concorso per la progettazione del Museo di Storia Naturale, ma alla sua morte improvvisa subentrò il relativamente sconosciuto Alfred Waterhouse.

Waterhouse elaborò un nuovo progetto per il sito di South Kensington che prevedeva, oltre all’utilizzo della terracotta per resistere al rigido clima della Londra vittoriana, un’incredibile serie di ornamenti animali e vegetali, statue e sculture in rilievo in tutto l’edificio, con le specie estinte posizionate nell’ala est e le specie viventi nell’ala ovest come da idea dello stesso Owen.

Il risultato è uno dei più straordinari esempi di architettura romanica in Gran Bretagna, un edificio considerato un’opera d’arte a tutti gli effetti e diventato uno dei simboli di Londra.

Sculture animali facciata Natural History Museum
Una Cattedrale della Natura
Sculture Pterodattilo e Grande Paleaterio
Tra le sculture anche lo Pterodattilo e l’antico Grande Paleoterio

Il Museo di Storia Naturale fu finalmente inaugurato nel 1881 con Owen al timone come sovrintendente: le collezioni di zoologia del British Museum vennero però trasferite solo un anno dopo l’apertura e nessuno degli ambienti della galleria era all’epoca abbastanza grande per la visione di Owen.

Per la realizzazione di uno spazio dedicato all’esposizione delle balene fu necessario attendere gli anni ’30 del Novecento, dopo decenni di problemi di finanziamento, manovre politiche e l’immane tragedia della Prima Guerra Mondiale.

Owen non fece quindi in tempo a vedere realizzato il suo sogno, ma è grazie alla sua lungimiranza e caparbietà che oggi possiamo ammirare la blue whale sospesa nella Hintze Hall.

Non solo: è sempre grazie a lui che il Natural History Museum è gratuito e accessibile a tutti.

Blue whale al Natural History Museum
La gigantesca blu whale simbolo del Natural History Museum

Le collezioni del Natural History Museum: guida alla visita (con mappa)

Impossibile vedere tutto quello che è contenuto al Natural History Museum in una sola visita: le collezioni sono infatti immense e spaziano dalla paleontologia alla geologia, dalla zoologia alla mineralogia fino alla botanica e alla storia dell’uomo.

Occorre quindi fare una selezione e il fatto che il museo sia organizzato in quattro zone tematiche è sicuramente d’aiuto.

Se invece preferite affidarvi a una visita guidata, allora vi consiglio di dare un’occhiata alle offerte di Tiqets.

Ecco qui la mappa del Natural History Museum con le varie zone in cui è diviso:

Mappa Natural History Museum
photo credit: Natural History Museum

Di seguito il dettaglio di ciascuna zona con evidenziate in grassetto le gallerie a mio avviso da non perdere.

Blue Zone: cosa contiene

  • Dinosauri
  • Pesci, Anfibi e Rettili
  • Immagini della Natura
  • Jerwood Gallery (ospita le mostre temporanee tra cui la prestigiosa Wildlife Photographer of the Year)
  • Mammiferi
  • Invertebrati marini

Da non perdere nella Zona Blu del Natural History Museum

E’ qui che si trova la sala più famosa del museo: quella dedicata ai Dinosauri.

In questa galleria è possibile ammirare gli scheletri a grandezza reale di diversi esemplari – dal Tyrannosaurus al Triceratopos, dal Megalosaurus allo Spinosaurus – oltre che scoprire com’era la loro vita sulla Terra e le cause della loro estinzione.

Inutile dire che è subito Jurassic Park vibes senza il terrore di essere sbranati vivi…occhio solo T-Rex motorizzato!

L’unico aspetto negativo è che si tratta della galleria più gettonata, soprattutto e giustamente anche dai bambini, per cui preparatevi a una bella confusione.

Un’altra galleria da non perdere è quella dedicata ai Mammiferi più grandi del regno animale: menzione d’onore alla gigantesca balenottera azzurra che sembra nuotare con gli altri scheletri di cetacei e repliche di animali sospese al soffitto.

Impressionante poi ritrovarsi al cospetto dei mammut, della tigre dai denti a sciabola e di alci giganti, tutti esemplari ormai estinti.

Grandi mammiferi al Natural History Museum
Tra i grandi mammiferi esistenti ed estinti

Green Zone: cosa contiene

  • Hintze Hall
  • Insetti Inquietanti (sono proprio chiamati così, Creepy Crawlies!)
  • Fossili Marini
  • Rettili
  • Uccelli
  • Giant Sequoia
  • Investigate Centre (progettato per le famiglie con bambini di età superiore ai 7 anni, attualmente è chiuso)
  • Treasures in the Cadogan Gallery
  • The Vault
  • Waterhouse Gallery

Da non perdere nella Zona Verde del Natural History Museum

La Zona Verde comprende innanzitutto la magnifica Hintze Hall ovvero la porta d’accesso alle diverse gallerie del museo.

Se entrate da Cromwell Road è il primo ambiente del Natural History Museum che vedrete e l’effetto wow è assicurato: ad accogliervi ci sarà infatti uno scheletro di balenottera azzurra lungo 25 metri, sospeso a mezz’aria.

Atrio d'ingresso Natural History Museum
Lo scheletro sospeso nella Hintze Hall appartiene a una balena arenatosi a Wexford, in Irlanda, nel 1891
Scheletro balena sospeso Natural History Museum
Fa bella mostra di sé nella Hintze Hall dal 2017

Proprio al centro della terrazza superiore che domina la Hintze Hall, opposta alla scalinata con la statua di Charles Darwin, si trova una “fetta” della Giant Sequoia abbattuta in California nel 1893.

Rimanendo al piano superiore non perdetevi:

  • Treasures in the Cadogan Gallery
    22 oggetti che ripercorrono 4,5 miliardi di anni di storia della Terra, ciascuno dei quali è stato scelto per la sua importanza scientifica, storica e culturale: da uno scheletro di dodo ai piccioni attraverso cui Darwin raccolse prove preziose per la sua teoria dell’evoluzione – di cui tra l’altro proprio qui è conservata una rara edizione della sua The Origin of Species – fino a un campione di suolo lunare raccolto dalle missioni Apollo degli Stati Uniti.
Scheletro di dodo al Natural History Museum
Un rarissimo scheletro completo di dodo e per questo tra i fossili più preziosi del museo
  • The Vault
    Un vero e proprio caveau dove ammirare la più grande collezione al mondo di diamanti colorati – splendido il Devonshire Emerald- e rari meteoriti come il Winchcombe Meteorite, caduto in questa cittadina del Gloucestershire da cui prende appunto il nome nel febbraio 2021: da passarci delle ore!

Red Zone: cosa contiene

  • Earth’s Treasury
  • From the Beginning
  • Human Evolution
  • Lasting Impressions
  • Restless Surface
  • Volcanoes and Earthquakes

Da non perdere nella Zona Rossa del Natural History Museum

Quest’area del Museo di Storia Naturale è dedicata all’evoluzione del nostro pianeta e la scala mobile che sembra condurre al centro della Terra rende perfettamente l’idea!

Qui troviamo anche Sophie, un esemplare di Stegosauro con lo scheletro più completo mai ritrovato.

Scheletro di dinosauro e scala mobile che porta al centro della Terra
Viaggio al centro della Terra

Super interessante la galleria From the Beginning per fare un viaggio nella storia dell’Universo, dal Big Bang alle prime forme di vita sulla Terra fino alla comparsa dell’essere umano.

Infine non mancate di esplorare la sala dedicata ai Vulcani e Terremoti, dove è perfino sperimentare cosa si prova durante un terremoto con il simulatore che replica le condizioni del terremoto di Kobe, in Giappone, del 1995.

Orange Zone: cosa contiene

  • Attenborough Studio
  • Darwin Centre’s Cocoon (attualmente chiuso)
  • Zoology Spirit Building (accessibile solo con visita guidata)

Si tratta dell’ala del museo dedicata allo studio e alla ricerca, a cui si accede solo attraverso visite guidate.

In particolare con il Behind the Scenes Tour: Spirit Collection è possibile dare un’occhiata alla singolare collezione zoologica conservata…in spirito!

I nuovi giardini del Natural History Museum: Evolution Garden e Nature Discovery Garden

Riaperti a luglio 2024 dopo quasi due anni di ristrutturazione, i nuovi giardini del Natural History Museum sono un ulteriore spazio verde nel cuore di Londra.

Dal tunnel pedonale collegato alla metro di South Kensington si accede direttamente all’Evolution Garden attraversando un canyon di pietra costituito da antiche rocce prevenienti da tutto il Regno Unito.

Si tratta di una linea del tempo che potremmo definire immersiva e che consente di compiere un viaggio geologico nella storia del nostro pianeta.

Non solo: anche la flora scelta evoca l’atmosfera di un paesaggio tipico del periodo giurassico, così come le rappresentazioni di rettili, uccelli e mammiferi di cui il giardino è punteggiato.

Giardino del Natural History Museum
Il nuovo Evolution Garden

Anche se il protagonista assoluto dell’Evolution Garden è il nuovo calco in bronzo del popolarissimo Dippy, l’esemplare di Diplodocus del Natural History Museum (quasi) sempre in prestito altrove.

Verso il Darwin Centre troviamo invece il più tradizionale Nature Discovery Garden, dove è rappresentata la ricca biodiversità che si può trovare negli spazi urbani del Regno Unito.

Quanto tempo occorre per visitare il Natural History Museum

Il mio consiglio è di calcolare di passare qui almeno 3-4 ore, sapendo comunque che non riuscirete a visitarlo tutto.

Concentratevi sulle gallerie che vi ispirano di più e preparatevi a più di un ritorno!

Natural History Museum: orari di apertura e biglietto di ingresso

Il Natural History Museum è aperto tutti i giorni, ad eccezione del 24-26 dicembre, dalle 10.00 alle 17.50 (con ultimo ingresso alle 17.30).

L’ingresso è gratuito ma visto il grande afflusso di visitatori è sempre meglio prenotare la fascia oraria d’ingresso dal sito ufficiale, diversamente mettete in conto di fare un po’ di coda.

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