Kenwood House, il gioiello di Hampstead Heath

by Elena_myscratchmap
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Ai margini di quello che per me è il parco più bello di Londra – Hampstead Heath – e circondata da eleganti giardini, Kenwood House è una delle gemme nascoste della capitale britannica.

La sua splendida architettura, i raffinati interni e la ricca collezione d’arte che comprende veri e propri capolavori di fama mondiale, la rendono una meta imperdibile per chi vuole andare oltre i soliti noti.

Vi assicuro che, ancora una volta, Londra vi stupirà!

Come arrivare a Kenwood House

Ci troviamo al limitare di quell’immenso polmone verde che è Hampstead Heath, con la sua brughiera che si dispiega tra salite e discese, le sue pond e i suoi alberi secolari.

Kenwood House svetta maestosa proprio sulla sommità di una delle tante collinette che caratterizzano The Heath, come il parco di Hampstead viene chiamato dai londoners, e da cui si ha uno splendido colpo d’occhio sullo skyline londinese.

Panorama sui grattacieli di Londra
La vista dal Kenwood viewpoint

Le fermate della metro più vicine, posizionate in zona 3, sono:

  • Hampstead, servita dalla Northern Line – direzione Edgware
  • Highgate, servita dalla Northern Line – direzione High Barnet


Se volete risparmiare sul biglietto potete scendere ad Archway, che si trova in zona 2, e arrivare a Kenwood House magari visitando prima il Cimitero di Highgate.

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VISITARE IL CIMITERO DI HIGHGATE A LONDRA

Potete anche utilizzare la overground e in questo caso le fermate di riferimento sono Gospel Oak e Hampstead Heath: per arrivare a Kenwood House dovrete attraversare tutto il parco da sud a nord (in questo caso non dimenticate di passare dal punto panoramico di Parliament Hill!)

Infine, di fronte a Kenwood House fermano i bus 210 direzione Brent Cross e 310 direzione Stamford Hill.

Kenwood House: orari di apertura e biglietto d’ingresso

Kenwood House è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, mentre l’adiacente cafè è aperto dalle 9.00 alle 18.00 ed è perfetto per una sosta.

Il biglietto d’ingresso per Kenwood House è gratuito: è comunque consigliata la prenotazione dell’orario d’ingresso sul sito ufficiale.

Kenwood House nel parco di Hampstead
Il gioiello di Hampstead Heath

La storia di Kenwood House

Le origini di Kenwood House risalgono probabilmente all’inizio del XVII secolo, ma è solo tra il 1764 e il 1779 che viene trasformata nella villa neoclassica che vediamo oggi.

La trasformazione di Kenwood House si deve a William Murray, I Conte di Mansfield, che la acquistò per l’esorbitante somma per l’epoca di 4.000£ con l’intento di utilizzarla insieme alla moglie Elizabeth come villa di campagna per i fine settimana.

Non avendo figli, la coppia accettò di ospitare a Kenwood House alcune loro nipoti, tra cui Dido Elizabeth Belle: Dido era la figlia illegittima di Maria Belle, una giovane donna nera precedentemente schiavizzata, e Sir John Lindsay, nipote di Mansfield, ma venne cresciuta – cosa rivoluzionaria per l’epoca – non tra la servitù, bensì come componente a tutti gli effetti della famiglia.

Proprio la decisione di ospitare le ragazze in modo permanente a Kenwood, unita alla crescente ricchezza di Mansfield, lo spinse a commissionare all’architetto neoclassico più in voga nella Londra dell’epoca, lo scozzese Robert Adam, la ristrutturazione della casa.

Oltre alla creazione dell’attuale portico con frontoni, Adam modernizzò gli interni e costruì una nuova Great Room dallo stile neoclassico da adibire a biblioteca.

I successivi conti di Mansfield si preoccuparono di costruire una nuova strada per garantire così a Kenwood House maggiore privacy, ma crearono anche una fattoria e delle scuderie, oltre che un’ala di servizio con cucine, una lavanderia e perfino una birreria.

Nel 1922 però, il VI Conte di Mansfield, Alan David Murray, decise di vendere Kenwood House dopo che negli anni precedenti era stata affittata a degli inquilini facoltosi.

In un’asta durata quattro giorni venne così venduto il contenuto della casa, compresi alcuni arredi, ma fortunatamente nel 1925 Kenwood House e i circostanti giardini vennero acquistati da Edward Cecil Guinness (sì, proprio quei Guinness), Primo Conte di Iveagh, con l’obiettivo di utilizzarla come cornice della sua collezione di dipinti.

Purtroppo Lord Iveagh morì nel 1927 ma in un ultimo straordinario atto di filantropia stabilì che Kenwood House dovesse essere aperta gratuitamente al pubblico e conservata “as a fine example of the artistic home of a gentleman of the eighteenth century”.

Questo è ciò che avviene tutt’oggi grazie all’immenso lavoro dell’English Heritage.

La collezione di dipinti di Kenwood House: 3 capolavori da non perdere

Secondo i termini del lascito di Iveagh, proprio i dipinti esposti a Kenwood House garantiscono il suo ruolo di galleria d’arte pubblica e gratuita.

La collezione comprende 63 opere che racchiudono ritratti britannici del XVIII secolo, dipinti delle scuole olandesi e fiamminghe del XVII secolo e anche un gruppo di quadri francesi del periodo rococò.

Sala interna di Kenwood House con dipinti alle pareti
Una splendida cornice per la collezione di dipinti di Lord Iveagh

Sebbene il gusto e le preferenze artistiche siano ovviamente soggettive, vi segnalo 3 opere che a parer mio non potete proprio perdere se visitate Kenwood House.

Self-Portrait with Two Circles, Rembrandt

Pittore, disegnatore e incisore innovativo e prolifico, Rembrandt fu uno dei più grandi artisti del cosiddetto Secolo d’oro olandese, il XVII secolo.

Pensate che nel corso della sua carriera ha dipinto, disegnato e inciso circa 80 autoritratti che ripercorrono le fasi della sua vita, da giovane artista ambizioso a pittore di successo fino a maestro anziano e travagliato dei suoi ultimi anni.

Il dipinto conservato a Kenwood House è uno dei suoi ultimi autoritratti, iniziato intorno al 1665 quando Rembrandt aveva 59 anni.

A differenza di molti dei suoi primi autoritratti, in cui Rembrandt si raffigurava in pose artificiali o mentre indossava ricchi abiti che non poteva certo permettersi – come nel dipinto conservato alla National Gallery – nell’Autoritratto con Due Cerchi Rembrandt si presenta semplicemente come un pittore nel suo studio.

Quadro di Rembrandt "Autoritratto con Due Cerchi"
Uno degli ultimi autoritratti realizzati da Rembrandt

È quindi vestito con gli abiti da lavoro e nella mano sinistra tiene gli strumenti del suo mestiere: una tavolozza di legno, dei pennelli e un lungo mahlstick, uno strumento usato come appoggio per tenere ferma la mano mentre dipinge.

Il dipinto non è né firmato né datato, cosa insolita per gli autoritratti di Rembrandt e questo pone dei dubbi sul fatto che sia stato effettivamente terminato, ma alcuni studiosi sostengono che Rembrandt non sentisse più il bisogno di firmare la sua opera poiché ormai diventato una celebrità e il suo volto riconoscibile a molti.

Infine, molte sono le teorie sul significato dei due cerchi rappresentati sullo sfondo, da cui il quadro prende il nome.

Quella più accreditata vuole che siano un richiamo al genio di Giotto e alla storia che racconta abbia dimostrato la sua abilità artistica a Papa Bonifacio VIII proprio disegnando un cerchio perfetto a mano libera: Rembrandt si pone così sullo stesso livello del celebre pittore italiano.

The Guitar Player, Johannes Vermeer

Un dipinto che al primo sguardo suscita una sensazione di déjà-vu, dato che contiene molti degli elementi riconducibili allo stile di Vermeer.

Troviamo infatti raffigurato uno spazio domestico, avvolto dalla luce che proviene da una finestra sul bordo della tela, un dipinto nel dipinto posto sul muro di sfondo, nonché un soggetto musicale con la celebre giacca gialla – probabilmente appartenuta a sua moglie – rappresentata in una dozzina di altri suoi dipinti.

Eppure La Suonatrice di chitarra rappresenta un audace esperimento di composizione per Vermeer, che lo dipinse negli ultimi anni della sua vita.

Quadro Vermeer "La Suonatrice di Chitarra"
Inconfondibile Vermeer

La chitarrista occupa infatti poco più del quarto inferiore della tela, con l’avambraccio che suona la chitarra troncato dal bordo sinistro della tela, mentre il ginocchio destro della musicista è sfocato.

L’enigmatico viso della musicista è poi in gran parte in ombra, quasi a suggerire che il dipinto non sia essenzialmente un ritratto. La testa della suonatrice è incorniciata dal dipinto che raffigura una rasserenante veduta di campagna, con i riccioli che vanno a confondersi con le fronde degli alberi.

La diagonale della chitarra dirige lo sguardo verso il monogramma di Vermeer: la firma, apposta sulla soglia della finestra in modo quasi impercettibile, svolge la funzione di contrappeso in una composizione dove il lato destro risulta drammaticamente vuoto.

Pieter van den Broecke, Frans Hals

Considerato da molti secondo solo a Rembrandt in fatto di innovazioni stilistiche e compositive, Frans Hals fu tra i massimi esponenti del Secolo d’oro olandese.

Le pose e i gesti apparentemente spontanei ed espressivi degli uomini e delle donne da lui ritratti, uniti alla sua fluida pennellata, conferiscono ai suoi dipinti una freschezza e una vivacità a cui pochissimi dei suoi contemporanei si avvicinavano.

In quest’opera immortala l’amico Pieter van den Broecke, un mercante di stoffe al servizio della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, tra i primi europei ad assaggiare…il caffè!

Il ritratto mostra un uomo sorridente e spettinato, con una postura rilassata e uno sguardo diretto che sembra sfidare lo spettatore. Indossa una giacca scura un collare di pizzo e una preziosissima collana d’oro, mentre una mano poggia su un bastone.

Quadro frans Hals "Pieter van den Broecke"
Sembra quasi poter uscire dalla tela da un momento all’altro tanto è vivido il suo sguardo

Gli studi e le analisi a raggi X del quadro hanno rivelato che Hals dipingeva direttamente sulla tela, senza disegni preparatori, con una sicurezza sorprendente.

I suoi ritratti vivono e respirano ancora oggi, permettendoci di incontrare uomini che paiono in carne e ossa con caratteri diversi e personalità ben delineate, dipinti con grande maestria ed empatia indipendentemente dal loro status sociale.

Se vi interessa, sappiate che sempre qui a Londra, presso la Wallace Collection, è custodita forse l’opera più famosa di Frans Hals: The Laughing Cavalier.

I giardini di Kenwood House e la fioritura di rododendri

Progettati da Humphry Repton, erede di Lancelot ‘Capability’ Brown, i giardini di Kenwood House furono creati proprio per offrire una serie di vedute suggestive sulla casa.

Il colpo d’occhio è particolarmente suggestivo in primavera, quando la fioritura dei rododendri esplode in tutta la sua bellezza.

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LONDRA IN PRIMAVERA: LE FIORITURE DA NON PERDERE

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