Trascorrere una serata a teatro è un’esperienza da fare almeno una volta durante un viaggio a Londra.
Il panorama teatrale londinese è infatti amplissimo e vivacissimo: dai musical di ogni tipo – The Lion King, Mamma Mia!, The Phantom of the Opera, tanto per citarne alcuni – al teatro classico, passando il teatro d’avanguardia e il balletto.
Se state però cercando qualcosa di speciale, vi consiglio di prenotare i vostri posti per The Mousetrap, l’opera teatrale firmata Agatha Christie.
The Mousetrap, la performance teatrale più longeva al mondo
Della mia passione per Agatha Christie ve ne avevo già parlato nel post dedicato a Greenway House, la sua casa nel Devon.
Potevo quindi lasciarmi scappare l’occasione di andare a vedere la sua opera teatrale più famosa? Ovviamente no!
The Mousetrap, conosciuta in italiano come Trappola per topi, è l’opera teatrale più longeva di sempre: se non si conta la piccola parentesi di sospensione dovuta alla pandemia di Covid, va infatti in scena ininterrottamente da ben 70 anni.
L’esordio il 6 ottobre 1952, al Theatre Royal di Nottingham, seguito da un tour in altre città inglesi prima di debuttare il 25 novembre in pianta stabile a Londra, all’Ambassadors Theatre, dove è andata in scena fino al 1974 diventando già qui la performance “longest-ever run in London”
Nello stesso anno il trasferimento all’adiacente St. Martin’s Theatre, con la sua atmosfera d’altri tempi, le poltroncine di velluto color cremisi e le decorazioni in stucco dorato.
The Mousetrap trova insomma la sua location ideale e supera un record dopo l’altro, diventando appunto lo spettacolo teatrale più longevo al mondo.
La stessa Christie non si aspettava che The Mousetrap rimanesse in circolazione così a lungo.
Nella sua autobiografia, riportando una conversazione avuta con Sir Peter Saunders, il celebre produttore teatrale, Agatha Christie ricorda come entrambi avessero aspettative diverse sull’opera:
“Gli darò quattordici mesi” mi disse Saunders.
Al che io gli risposi: “Non durerà così tanto. Forse otto mesi. Sì, credo otto mesi”
Come nasce The Mousetrap
Dietro alla stesura di quest’opera teatrale, c’è una storia curiosa legata alla Regina Madre, la Queen Mary, consorte di Giorgio V e nonna di Elisabetta II.
Per festeggiare i suoi 80 anni, la BBC chiese infatti alla Regina Madre cosa le sarebbe piaciuto ascoltare in un programma radiofonico creato apposta per l’occasione.
Ebbene, il suo desiderio fu quello di poter ascoltare qualcosa scritto da Agatha Christie, scrittrice molto amata dalla Regina.
Il risultato fu Three blind mice (Tre topolini ciechi), un radio-dramma trasmesso il 30 maggio 1947 proprio nell’ambito dei festeggiamenti per il compleanno della Regina Madre.
Per il titolo, Agatha Christie prese spunto da una filastrocca per bambini, la quale – oltre a fare da motore narrativo – la ritroviamo ben esplicitata anche sul palcoscenico, nel Preludio dell’Atto Primo:
È quasi sera.
Poco prima che si alzi il sipario le luci in platea si smorzano lente fino al buio completo, quindi attacca la musichetta dei Tre topolini ciechi.
La musica si attenua e finisce; subentra qualcuno che fischietta lo stesso motivetto con toni aspri e acuti.
Oltre alla filastrocca, Agatha Christie si ispirò a un episodio che aveva particolarmente scosso il Regno Unito.
Qualche anno prima, infatti, balzò sulle prime pagine di cronaca la triste vicenda dei fratellini O’Neill – Dennis il più piccolo, Terence e Frederick, affidati alle cure di Reginald e Esther Gough che abitavano in una fattoria isolata.
Una sera di gennaio, la signora Gough chiamò il dottore del paese perché il piccolo Dennis aveva avuto una “crisi”.
Quando il dottore arrivò alla fattoria, molte ore dopo, scoprì che il piccolo non ce l’aveva fatta e che versava in una situazione terribile a causa dei maltrattamenti subiti e della malnutrizione.
I coniugi Gough furono entrambi condannati per omicidio: a questa terribile vicenda seguirono inchieste e interrogazioni parlamentari che portarono alla modifica delle leggi sull’affido dei minori.
Dopo la messa in onda del radio-dramma, ad Agatha Christie venne suggerito di trasformarlo prima in un racconto vero e proprio e, successivamente, anche in un adattamento teatrale.
L’opera teatrale dovette però essere ribattezzata, in quanto nel West End era già andata in scena prima della Seconda Guerra Mondiale una commedia intitolata proprio Three Blind Mice.
Il suggerimento di intitolarla The Mousetrap venne dal genero di Agatha Christie ed è un omaggio a Shakespeare, essendo il titolo preso in prestito dall’Atto III dell’Amleto.
Il cast originario annoverava tra gli attori Sir Richard Attenborough – proprio lui il Babbo Natale di Miracolo nella 34ª strada, ma anche il Dr. Hammond di Jurassic Park – nel ruolo del Sergente Trotter e sua moglie Sheila Sim in quello di Mollie Ralston.
La trama di The Mousetrap (senza il finale però!)
Senza svelare troppi dettagli, vi anticipo che la rappresentazione ha come sfondo Monkswell Manor, una guesthouse gestita da una coppia di sposini: Mollie e Giles Ralston.
Mentre si diffonde la notizia di un omicidio a Londra, a Monkswell Manor arrivano alcuni ospiti (in ordine di apparizione):
- Christopher Wren, un giovane architetto (proprio come il più celebre omonimo) con un senso dell’umorismo diciamo…particolare
- Mrs Boyle, un’intransigente pensionata
- Major Metcalf, un’affabile signore di mezza età
- Miss Casewell, una giovane donna in viaggio per affari
- Mr Paravicini, un (finto?) gentiluomo di altri tempi
- Sergente Trotter, l’intraprendente detective mandato da Londra per vigilare su Monkswell Manor
Otto sconosciuti che ben presto si ritroveranno isolati dalla neve in una remota pensione di campagna e scopriranno che tra loro si nasconde un assassino!
SI tratta di un giallo della “Camera Chiusa” ovvero con un delitto commesso in un luogo sigillato dall’interno, dove nessuno entra o esce: who dunnit, chi è allora l’assassino?
Nonostante la reazione tiepida da parte della critica, il riscontro del pubblico fu (e continua ad essere) incredibile.
Come scrive The Guardian, The Mousetrap può essere paragonato ad altre iconiche esperienze londinesi, come visitare Madame Tussauds o assistere al Cambio della Guardia.
Ma il pubblico non è composto, come invece si potrebbe pensare, principalmente da turisti stranieri: la maggior parte degli spettatori proviene infatti da altre parti del Regno Unito.
The Mousetrap diventa allora una sorta di rituale collettivo, dove lo stesso pubblico fa parte della scena tanto quanto il cast.
Non è quindi un caso che ancora oggi, alla fine dello spettacolo, il colpevole si rivolga proprio al pubblico chiedendo a tutti i presenti di mantenere il segreto sulla soluzione del giallo una volta usciti da teatro.
Informazioni sullo spettacolo The Mousetrap – orari e biglietti
The Mousetrap va in scena al St. Martin’s Theatre praticamente tutti i giorni con i seguenti orari:
- spettacolo matinée martedì, giovedì e sabato alle ore 15.00
- spettacolo serale da lunedì a sabato alle ore 19.30
La durata è di circa 2 ore e 20 minuti, intervallo compreso.
Il costo dei biglietti varia a seconda che ci scelga l’Upper Circle o il Dress Circle e in base ai giorni:
- si va da 19,52£ per le poltrone dell’Upper Circle (visibilità dall’alto ma comunque buona e senza restrizioni, noi siamo stati proprio qui) a 59,50£ per gli spettacoli da lunedì a giovedì
- per gli spettacoli del weekend si arriva fino a 65£ per i posti standard e fino a 99£ per quelli che vengono definiti premium seats.
Potete acquistare i biglietti direttamente dal sito ufficiale uk.the-mousetrap.co.uk
Sei alla ricerca di qualche altra idea? Dai un’occhiata a tutti gli altri post su Londra