Un grappolo di case colorate che si allunga sulla sponda di quello che è conosciuto con il suggestivo nome di Golfo dei Poeti.
Un castello che dall’alto domina il paese e le tre piccole isole all’orizzonte.
Una chiesa che sembra essere un tutt’uno con la roccia che emerge sinuosa dal mare turchese.
Portovenere è un sogno a occhi aperti, a una manciata di chilometri dalle più famose e gettonate Cinque Terre, non a caso dichiarata insieme a loro Patrimonio UNESCO.
Scopriamo allora insieme cosa vedere a Portovenere e dintorni.
Le origini di Portovenere e perché si chiama così
A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui, nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene, sua patria…
Così scriveva nel 1338 il Petrarca, primo tra tanti poeti a celebrare la bellezza di questo luogo: una bellezza che sembra affogare nel blu del mare ma che al contempo è ben salda sulla roccia.
E non potrebbe essere diversamente con Portovenere: crocevia di popoli e dominazioni – romani, bizantini, longobardi – ma anche desiderio mai realizzato di saraceni e turchi, gioiello della Repubblica di Genova e poi tessera del dominio napoleonico, prima di approdare infine alla quiete del Regno d’Italia.

Il nome stesso di Porto Venere, citato già come Portus Veneris in una carta marittima del 161 d.C., sembra rifarsi a un tempio dedicato a Venere che sorgeva su quel promontorio dove oggi si trova la splendida Chiesa di San Pietro.
Venere che secondo la leggenda nasce dalla spuma del mare proprio come Portovenere affiora in tutta la sua bellezza dalle acque del Golfo dei Poeti.
Cosa vedere a Portovenere
Per visitare il centro storico di Portovenere è sufficiente una mezza giornata.
Se invece volete anche fare il giro delle isole dell’arcipelago in battello e soprattutto fare trekking sull’isola di Palmaria o, come abbiamo fatto noi, alla vicina scalinata di Monesteroli, dovete calcolare una giornata piena.
La palazzata a mare
Si tratta di una schiera di case costruite a ridosso del lungomare e che vanno a creare proprio una sorta di “palazzata” dai colori pastello.
Il modo migliore per ammirarne il profilo è camminando lungo Via Olivo in direzione del porticciolo turistico.

La Chiesa di San Lorenzo con l’icona della Madonna Bianca
Oltrepassata Porta del Borgo si accede al centro storico di Portovenere, caratterizzato dai tipici caruggi che si diramano – tutti in salita, tra scale e scalette – da Via Giovanni Cappellini, la strada principale di Portovenere punteggiata da negozi di souvenir, botteghe artigianali, ristoranti e focaccerie.
Proprio salendo lungo queste scalette si arriva al cospetto della Chiesa di San Lorenzo: costruita in stile romanico, fu consacrata nel 1130 da Papa Innocenzo II e dedicata a San Lorenzo, raffigurato nel suo martirio nella lunetta posta sopra il portale d’ingresso.

La Chiesa di San Lorenzo è conosciuta anche come Santuario della Madonna Bianca, patrona di Portovenere festeggiata il 17 agosto con una suggestiva processione serale con fiaccole e lumini.
La tradizione vuole che questa icona mariana sia approdata a Portovenere nel 1204, trasportata dal mare in una cavità di un tronco di cedro del Libano, visibile ancora oggi nella navata sinistra della chiesa.
Ma il culto della Madonna Bianca è legato soprattutto a un miracolo avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 agosto del 1399, quando tale Luciardo, un abitante di Portovenere, stava pregando in casa sua davanti a un’immagine di Maria perché salvaguardasse il paese dalla peste che infuriava.
Nella stessa stanza custodiva un’altra icona, proprio quella della Madonna Bianca che aveva raccolto tra le onde tempo prima e che bianca ancora non era, in quanto annerita dal mare e dal tempo.
D’un tratto, mentre pregava, l’immagine iniziò a riprendere colore e nitidezza, svelando le figure di Maria con le mani giunte in preghiera e di Gesù Bambino recante un cartiglio che invitava alla conversione: “Madre mia, ciò che te piace me contenta, purch’el peccatore del mal far se penta”.


Un miracolo “registrato” non solo dal Luciardo, ma anche dal notaio Giovanni di Michele di Vernazza che annotò per i posteri ben sessanta testimoni (!) che con lui avevano assistito alla lunga evoluzione del prodigio.
Il Castello Doria e i mulini di Portovenere
Come l’omonima fortezza a Vernazza, anche Portovenere ha il suo Castello Doria ma decisamente meglio conservato, quantomeno nella sua struttura esterna.
Costruito intorno al 1160, è una delle più imponenti testimonianze di architettura militare della Repubblica di Genova giunte fino a noi.
All’interno è completamente spoglio, ma vale la pena salire qui per il superbo panorama sull’intero Golfo dei Poeti e oltre, fino all’Isola d’Elba nelle giornate più terse.

Adagiati sulla spianata antistante il castello si possono inoltre ammirare delle singolari costruzioni cilindriche: si tratta di due antichi mulini a vento che, persa la loro originaria funzione, vennero in seguito utilizzati come torrette di avvistamento.

Visitare il Castello di Portovenere: orari di apertura e biglietto d’ingresso
In alta stagione, dal 1° aprile al 31 ottobre, il Castello Doria è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, mentre in bassa stagione solo sabato e domenica, dalle 10.00 alle 17.00.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 5€.
Il cimitero di Portovenere
Tra il Castello Doria e la Chiesa di San Lorenzo un vialetto in salita conduce a un piccolo cimitero proteso verso il mare.
Un luogo di una bellezza e di una pace tali da riconciliare con il mondo, scelto da Rossana Podestà – proprio lei, la celebre attrice originaria di Portovenere – per il riposo eterno suo e del compagno, l’alpinista-esploratore Walter Bonatti.
La loro tomba è proprio accanto al muro di cinta, quasi a precipizio sul mare e forse non poteva essere diversamente per chi, come Bonatti, la vertigine l’ha sempre dominata.
Impossibile sbagliarsi: una piccozza legata alla croce, ma anche moschettoni e piccole pietre disposte a mo’ di ometti di montagna indicano chiaramente dove riposa il grande alpinista.


La Chiesa di San Pietro
La fotografia più famosa di Portovenere.
Questa piccola chiesa, di origine romanica, venne ricostruita in stile gotico genovese nel XIII, come lascia intuire la tipica facciata a striature bianche e nere.
Dedicata all’apostolo Pietro, sorge sul luogo dove in epoca romana si trovava il tempio dedicato a Venere: su uno sperone roccioso a picco sul mare!

Proprio la sua posizione conferisce alla Chiesa un grande fascino, ma non mancate di visitarla anche all’interno dove la luce del sole e lo scintillio del mare lasciano posto all’intimo raccoglimento.


Grotta di Byron (che no, non ha mai nuotato fino a qui)
Tra i poeti che hanno amato e reso celebre il Golfo dei Poeti, come non nominare lui, Lord Byron?
Scriveva Byron, ispirato proprio da questo angolo di mondo:
There is a pleasure in the pathless woods,
There is a rapture on the lonely shore,
There is society, where none intrudes,
By the deep Sea, and music in its roar:
I love not Man the less, but Nature more
Forte del suo legame con il Golfo dei Poeti, a lui è stata intitolata la Grotta Arpaia che si apre nell’ansa fra la Punta San Pietro e lo sperone roccioso dove sorge il Castello Doria.

Leggenda vuole che Byron fosse approdato in questa grotta durante la traversata a nuoto per andare a trovare il suo collega e amico Peter Shelley che soggiornava a Portovenere…ma si tratta appunto di un’ardita leggenda, nonostante la presenza di una targa che ricorda questo episodio.
Le leggende però, si sa, sono dure a morire e ancora oggi questa traversata viene ricordata con la Coppa Byron, una gara internazionale di nuoto di fondo da Portovenere a Lerici che si tiene ogni anno nel mese di luglio.
Cosa fare e vedere nei dintorni di Portovenere
Giro delle 3 isole: Palmaria, Tino e Tinetto
Di fronte a Portovenere tre isole compongono l’arcipelago dell’omonimo Parco Naturale:
- Pamaria, l’isola più grande, separata da Portovenere solamente da uno stretto braccio di mare percorribile anche a nuoto
- Tino, sotto la giurisdizione della Marina Militare e visitabile durante un solo weekend all’anno in occasione della Festa di San Venerio, patrono del Golfo
- Tinetto, la più piccola delle tre isole, davanti alla quale svetta la Stella Maris, la statua della vergine Maria a protezione dei naviganti per evitare il temibile Scoglio del Diavolo.
Da fine marzo a inizio novembre è possibile fare il giro delle 3 isole in battello: un tour panoramico che permette di ammirare da una prospettiva a filo d’acqua la bellezza naturalistica di questi luoghi.

Trekking all’isola di Palmaria
Oltre che per le bellissime spiagge, alcune raggiungibili solamente via mare, l’isola di Palmaria è la meta ideale per il trekking.
Il sentiero più frequentato è il numero 510 che consente di fare il periplo dell’isola in circa 3 ore e mezza / 4 ore a seconda del passo.
Il servizio di collegamento tra Portovenere e l’isola di Palmaria è effettuato dalla Cooperativa Barcaioli Portovenere con attracco a Punta Secco.

La scalinata di Monesteroli
Noi abbiamo scelto di completare la nostra visita di Portovenere con un trekking alla scalinata di Monesteroli: se i gradini non vi spaventano è un’escursione da non perdere!
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Come raggiungere Porto Venere e dove parcheggiare se arrivate in macchina
Durante l’alta stagione vi consiglio di raggiungere Portovenere con mezzi alternativi rispetto alla macchina.
Pur non essendo servita dalla linea ferroviaria, Portovenere può essere infatti facilmente raggiunta in bus da La Spezia oppure in traghetto sempre da La Spezia, ma anche da Lerici e dalle Cinque Terre.
Se proprio non volete rinunciare alla macchina, sappiate che a Portovenere c’è un parcheggio multipiano (a prezzi folli) e una serie di parcheggi con tariffe diverse in base a quanto distano dal centro storico: noi a ottobre abbiamo lasciato l’auto al parcheggio zona P3, a circa 15 minuti a piedi dal borgo.

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