Street art a Londra vuol dire una cosa sola, anzi due: Shoreditch e Brick Lane.
Queste sono infatti le due aree londinesi con la più alta concentrazione di street art, opere a cielo aperto di artisti provenienti da tutto il mondo.
In questo post vi propongo un itinerario – testato personalmente – per vedere i murales più belli di Londra: scarpe comode, si va!
Mappa murales Shoreditch e Brick Lane
Per darvi un’idea del percorso, vi lascio qui sotto la mappa dei murales con partenza dalla fermata Old Street (Northern Line) e arrivo a Liverpool Street Station (Central, Circle, Hammersith&City e Elizabeth Line), ovviamente fattibile anche in senso opposto a seconda di come siete più comodi.
Sulla carta il giro porta via circa un’ora di tempo, ma mettete in conto almeno mezza giornata per godervelo con calma, con magari una pausa in uno dei tanti cafè che si trovano in questa zona e, perché no, un giro al Brick Lane Market o allo Spitafields Market.
STREET ART A SHOREDITCH
Scendendo con la metro ad Old Street, iniziamo il nostro giro da Shoreditch, con la sua atmosfera vibrante, anticonformista e per certi versi anche un po’ underground.
Difficile trovare guide aggiornate sui murales da vedere a Shoreditch, perché qui tutto cambia molto velocemente.
Ci sono però delle strade in cui andare “a colpo sicuro” per trovare sempre qualcosa di interessante: ecco quali sono!
Rivington Street
Qui si trovano diversi murales, tra cui ben due Banksy all’interno del cortile dell’ex nightclub Cargo: The Guard Dog e His Master’s Voice.
Molti dei lavori di Banksy presenti a Londra sono stati letteralmente staccati dai muri per essere venduti (!!!) o sono stati coperti da altri artisti: per questo motivo i due murales sono protetti da una (orribile) lastra di plexiglass.
Sempre su Rivington Street, all’esterno del The Lighthouse Bar & Club, troviamo le coloratissime facce di Thierry Noir e anche un’opera con il tratto inconfondibile di Stik.
King John’s Court / New Inn Yard
Sull’edificio della COLT Technology troviamo il gigantesco murale Connectivity Matters, frutto della collaborazione di diversi street artists provenienti da tutta Europa.
La prima sezione è frutto della collaborazione tra Hunto e Mr Thoms, con i ritratti picassiani di Hunto che mostrano la connettività dell’essere umano, mentre le immagini surreali di Mr Thoms affrontano la connettività che abbiamo con le cose.
La parte successiva porta la firma di Captain Kris e Tizer: il robot disegnato da Captain Kris balla con la donna disegnata da Tizer, provocando una scarica elettrica che si ripercuote sullo sfondo ricco di scene naturali, ad indicare la connessione tra natura e tecnologia.
Di fianco, Ed Hicks e Zadok hanno ricreato la scena di una foresta viva e dominata da funghi giganti e spore, a significare la capacità della natura di connettersi con tutte le cose.
L’angolo dell’edificio presenta invece una combinazione dei lavori di Oliver Switch e BUSK e rappresenta la connettività nel tempo, attraverso una serie di oggetti che simboleggiano l’evoluzione e la caducità della vita.
A seguire un approccio umano al tema della connettività, con Best Ever che mostra una serie di forme e mani intrecciate: incontri, saluti, presentazioni e amicizie, un intreccio dei diversi tipi di connettività umana che sperimentiamo ogni giorno.
Nomad Clan rende invece omaggio alla connettività retrò, con una mano che tiene una lettera che sta per essere spedita e un piccione che sta per raccoglierla, mentre le frecce rappresentano le azioni di avanzamento e riavvolgimento delle vecchie cassette.
La collaborazione tra Mr Cenz e Lovepusher mostra invece una donna immersa in un pensiero meditativo che tiene in mano una sfera che contiene la parola “Future”.
Si tratta della connettività futura e della nostra capacità di immaginarci appunto in connessione con il mondo futuro.
La parte finale del murale Connectivity Matters ha unito invece gli stili di Autone e Neist: il risultato è una sorta di gigantesca scheda madre che collega il mondo elettronicamente.
Great Eastern Street
Sulla trafficatissima Great Eastern Street, gli edifici in ristrutturazione diventano delle tele a disposizione degli street artist.
Tra le opere più famose Let’s Adore and Endure Each Other di Stephen Powers con all’angolo sinistro due vagoni ferroviari abbandonati ricoperti dai graffiti di Sime e Wendy.
Ebor Steet
Impossibile non notare l’enorme graffito I don’t like this anymore, frutto della collaborazione di Ben Eine e Dotmasters.
L’affermazione “Non mi piace più” potrebbe essere rivolta alla stessa Londra e a Shoreditch in particolare, visto che Ben Eine attualmente vive negli Stati Uniti.
Dotmasters ha invece aggiunto tra i fotonici caratteri tipografici tantissime emoticon sorridenti, quasi un ossimoro rispetto alla scritta.
Chance Street e Whitby Street
Chance Street è da sempre luogo prediletto dagli street artists.
Oggi è possibile ammirare il grande e supercolorato murale dell’artista tedesca MadC che occupa quasi tutto un lato della strada.
Chance Street incrocia poi Whitby Street dove si trovano due bellissimi murales dell’artista australiano Jimmy C, dal titolo Portrait of a woman.
Redchurch Street
Arriviamo così a Redchurch Street, una piccola strada piena di cafè, gallerie d’arte, negozi di artigianato e second hand.
Di grande impatto l’opera Ukrainian tribute dipinto da WOSKerski subito dopo l’inizio della guerra, nel febbraio 2022.
Alle sue spalle il murale progettato da Camille Walala a simboleggiare come la street art possa svolgere un ruolo importante nella costruzione della comunità.
STREET ART A BRICK LANE
Naturale prosecuzione di Shoreditch, Brick Lane è la strada più celebre dell’East End londinese.
Da sempre al centro di continui flussi migratori – dagli ugonotti agli irlandesi, dagli ebrei ai bengalesi – questa zona è l’esempio più riuscito di una Londra che accoglie, tra integrazione e trasformazione.
Ristoranti indiani, bagel shops, cafè dall’atmosfera decadente, il tutto inframmezzato da graffiti e murales che ricoprono quei muri di mattoni da cui Brick Lane prende appunto il nome.
Vediamo allora quali sono le stradine laterali in cui buttarsi per scovare i murales più famosi.
Braithwaite Street
Incominciamo da Braithwaite Street, posta al limitare tra Shoreditch e Brick Lane.
Qui, proprio davanti alla fermata della Overground Shoreditch High Street, troviamo David Speed con uno dei suoi Neon Pink Portrait, sempre di grande impatto: se ne trovano diversi in giro per tutta Londra.
Grimsby Street
Tantissimi murales in questa via, dove è facile anche vedere degli artisti all’opera.
Mi raccomando: arrivate fino in fondo per ammirare su tutte l’opera di Stick.
Pedley Street e Allen Gardens
Qui si trova il gigantesco e coloratissimo murale High Five di Jim Vision.
Nell’opera è raffigurata una donna che tiene in mano un palloncino con il numero 5, circondata da un turbinio di colori.
Già che si è qui, vale la pena avventurarsi negli Allen Gardens, a ridosso della ferrovia, dove si trovano tantissimi graffiti e murales.
Hanbury Street
Questa strada ospita alcuni tra i murales più iconici della street art londinese, a partire da Crane che porta la firma di ROA, artista originario di Gent e famoso per raffigurare grandi animali in bianco e nero.
La gru in questo caso è un omaggio alla comunità del Bangladesh che vive in questa zona dell’East End.
Da non perdere poi, all’angolo con Brick Lane, una splendida Audrey Hepburn disegnata dalla mano di Zabou.
Princelet Street
All’inizio dell’incrocio con Princelet Street troviamo ancora Stick con l’opera A couple holding hands in the street: i tratti sono semplici come da suo stile, ma il messaggio di fondo è potentissimo.
Fashion Street
Svoltando da Brick Lane troviamo subito il tenerissimo Joe’s kid by Jimmy C, in cui lo street artist fa anche un chiaro riferimento stilistico ai pittori impressionisti.
Proseguendo lungo la via si trovano altri murales interessanti, ma l’opera più provocatoria è senza dubbio Boris The Clown, frutto della collaborazione tra Ante_ltd e Uncool Sam.
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