Guida ai Kew Gardens, i giardini botanici di Londra

by Elena_myscratchmap
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Kew Gardens di Londra

Nonostante negli anni abbia fatto diversi viaggi a Londra, sono riuscita a visitare i Kew Gardens solo da quando sono di base qui…e ancora mi chiedo come abbia potuto aspettare così tanto!

I giardini botanici di Londra sono infatti una vera e propria meraviglia: Patrimonio UNESCO dal 2003, ospitano tra le più estese e variegate raccolte botaniche del mondo. 

In questo post cercherò di darvi qualche suggerimento per visitare i Kew Gardens: cosa non perdere assolutamente, come arrivare e quanto tempo occorre per vederli (spoiler: tutta la giornata).

Cosa vedere ai Kew Gardens: guida alla visita (con mappa as usual)

I giardini botanici di Londra si sviluppano su una superficie di circa 132 ettari

Sono davvero giganteschi ed è bene arrivare preparati su cosa si intende vedere, soprattutto per evitare di fare avanti e indietro e girare come trottole da una parte all’altra.

Per darvi un’idea delle loro dimensioni ecco qui la mappa dei Kew Gardens:

Mappa dei Kew Gardens
Photo credit Royal Botanic Garden Kew

Il mio consiglio è di entrare da Victoria Gate, la più vicina alla stazione della metro, e visitare i Kew Gardens in senso antiorario – così da essere sicuri di non perdervi nulla – mettendo anche in conto un po’ di relax direttamente sul prato.

Palm House

Indubbiamente il simbolo dei Kew Gardens.

Questa elegante serra vittoriana è stata la prima del suo genere ad essere costruita in queste imponenti dimensioni, tanto che per la sua realizzazione vennero utilizzate tecniche dell’industria navale e a ben guardare si intravede proprio una certa somiglianza con lo scafo rovesciato di una nave. 

Entrare nella Palm House equivale a compiere un viaggio nel cuore della foresta pluviale, dove l’aria è pesante e umida, risultato del respiro sincrono della lussureggiante vegetazione che qui trova il suo ambiente ideale.    

Palme alla Palm House
Classe 1844

Ma la Palm House è ancora più preziosa perché qui sono conservate molte piante a rischio estinzione in natura e alcune addirittura già estinte nel loro ambiente naturale. 

Non solo, qui potrete scoprire dei veri e propri tesori come la pervinca del Madagascar – oggi utilizzata nel trattamento di diversi tipi di cancro, le cicadi – piante preistoriche simili a palme antecedenti persino ai dinosauri, così come la Tahina spectabilis – nota anche come “palma suicida” perché muore dopo essere fiorita una sola volta nell’arco della sua vita. 

Rose ai Kew Gardens
Se visitate i Kew Gardens tra maggio e giugno non perdetevi il roseto sul retro della Palm House

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LONDRA IN PRIMAVERA: LE FIORITURE DA NON PERDERE

Waterlily House

Una piccola serra appositamente progettata per ospitare la Victoria amazonica, una ninfea gigante le cui foglie sono addirittura in grado di sostenere il peso di un adulto!

Le ninfee giganti furono scoperte in Bolivia nel 1801 e ribattezzate con il nome Victoria in onore della Regina britannica: i loro magnifici fiori sbocciano di notte ma durano solo 2-3 giorni, cambiando colore dal bianco al rosa man mano che invecchiano.

Ninfee giganti
L’acqua del laghetto al centro della serra appare curiosamente scura…
Fiore rosa di ninfea
…viene infatti “colorata” di nero tramite un colorante alimentare, innocuo per le piante ma utile a bloccare la crescita delle alghe

Princess of Wales Conservatory

Inaugurata dalla Principessa Diana nel 1987, in memoria della sua antenata Augusta Principessa di Galles, questa serra è un vero e proprio labirinto di vetro che consente di esplorare diversi ecosistemi.

Si passa dalla zona dedicata a piante carnivore, cactus e piante grasse a quella dei tropici secchi per poi attraversare zone umide e vaporose dove ammirare splendide orchidee tropicali.

La Princess of Wales Conservatory è famosa anche per ospitare il Titan arum, una delle piante più maleodoranti del mondo quando è in fiore: pensate che il suo sgradevole olezzo di carne marcia – prodotto per attirare gli impollinatori che amano nutrirsi  appunto di carne – le è valso il soprannome di “fiore cadavere”.

Farfalla arancione su una foglia alla Princess of Wales Conservatory
Chi cerca trova

Ancora una curiosità sulla Princess of Wales Conservatory: nel 1985 Sir David Attenborough – proprio lui, il Piero Angela inglese per intenderci – mise tra le fondamenta della serra una capsula contenente semi di colture alimentari di base e di specie in pericolo.

L’intento è recuperarla nel 2085, esattamente 100 anni dopo, quando (speriamo di no!) molte di queste piante potrebbero essere diventate rare o addirittura estinte. 

Bonsai House

Costruita nel 1887 per ospitare una prima collezione di alberi e arbusti coltivati secondo questa forma d’arte giapponese, attualmente custodisce circa sessanta bonsai, il più piccolo dei quali è alto solo 10 cm, mentre il più vecchio ha ben 180 anni.

Questi piccoli capolavori in miniatura vengono realizzati mediante tecniche come la potatura delle radici e la rimozione delle foglie: se poi venissero tolti dai vasi e piantati nel terreno…tornerebbero tranquillamente ad essere alberi a grandezza naturale!

Piante bonsai
L’eleganza della Bonsai House

Davies Alpine House e Rock Garden

Inaugurata nel 2006, la Davies Alpine House è stata progettata per ricreare le condizioni al contempo asciutte, fresche e ventose di cui le piante alpine hanno bisogno.

Concepita infatti come una struttura a due archi rovesciati, la Davies Alpine House è in grado di generare naturalmente uno scambio di aria calda e fredda, garantendo così alle piante alpine un habitat ideale. 

Sul retro della Davies Alpine House troviamo il Rock Garden, incorniciato tra rocce di arenaria e cascate disposte su più livelli.

La forma a vela della Davies Alpine House
La Davies Alpine House e il Rock Garden in fiore

Qui sono ospitate piante provenienti da sei regioni montuose del mondo:

  • Alpi e Pirenei
  • Steppa dell’Asia centrale e vallate dell’Himalaya
  • Praterie del Nord America
  • Altopiano della Patagonia
  • Macchia mediterranea e del Sudafrica
  • Alpi australiane e della Nuova Zelanda 

Con sapienti giochi di prospettiva e cambi di livello, la disposizione del giardino evoca il paesaggio aspro e selvaggio caratteristico di questi ambienti.

Coccinella appoggiata sulle stelle alpine
Stelle Alpine ai Kew Gardens

The Hive

Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, è l’installazione creata dal Regno Unito per l’Expo 2015 di Milano

Con i suoi 17 metri di altezza, The Hive è è costituito da 170.000 pezzi di alluminio e da 1.000 luci a LED che ricreano la vorticosa vita all’interno di un alveare, il tutto reso ancor più vivido dalla sinfonia in sottofondo, con ciascun suono eseguito in tonalità di do, la stessa in cui ronzano le api.

Un’opera d’arte immersiva che celebra le api e il loro ruolo fondamentale nel sostenere la vita come la conosciamo.  

Struttura metallica di The Hive
Ed è subito Expo2015

Great Broad Walk Borders

È il magnifico percorso che si snoda tra la Palm House e l’Orangery: un tripudio di colori e profumi. 

Coi loro 320 metri di lunghezza – tra le più lunghe del Regno Unito – queste bordure sono disposte in otto grandi aiuole circolari, ospitando una vasta gamma di fiori e piante che fioriscono con il passare delle stagioni.  

Papaveri in fiore
Un’esplosione di colori

Kew Palace

L’edificio più antico dei Kew Gardens, dimora estiva di Re Giorgio III la cui figura è stata portata alla ribalta dalla serie Netflix Queen Charlotte

Costruito nel 1631 per un ricco mercante fiammingo, Kew Palace era originariamente conosciuto – visto lo stile architettonico – come Dutch House

Un secolo dopo, Giorgio III ricevette qui la sua educazione e preferì sempre questa residenza di campagna alla vita di corte, soprattutto a causa della malattia mentale di cui era affetto.

Sul retro del palazzo, il Queen’s Garden dedicato esclusivamente alle piante e agli stili architettonici del XVII secolo: da non perdere, se capitate a maggio, la spettacolare fioritura dei maggiociondoli.  

Kew Palace in stile olandese
Bridgerton vibes

Treetop Walkway

Una passerella sospesa a 18 metri di altezza che permette di camminare – letteralmente!- tra le chiome degli alberi. 

Un’esperienza bellissima, per sentirsi un po’ dei moderni Cosimo Piovasco di Rondo, proprio come ci era capitato anche ai Kirstenbosch Gardens di Cape Town.  

Japanese Gardens

Inaugurati nel 1996, si sviluppano in tre diverse sezioni, ciascuna con un preciso significato:

  • Garden of Peace ad evocare un tradizionale giardino da tè giapponese
  • Garden of Activity con la ghiaia perfettamente rastrellata a simboleggiare l’acqua che scorre
  • Garden of Harmony con le grandi rocce che rappresentano le regioni montuose del Giappone. 

Su una pietra un haiku composto nel 1936 dal poeta giapponese Kyoshi Takahama

Anche i passeri
Liberi da ogni paura dell’uomo
Inghilterra in primavera

Un luogo dove sostare in silenziosa contemplazione. 

Giardino giapponese
Al centro del giardino la porta del Nishi Hongan-ji, tra i più importanti templi buddisti di Kyoto, donata ai Kew Gardens dopo l’Esposizione nippo-britannica del 1910 a Londra   

Great Pagoda

Completata nel 1762 come dono per la Principessa Augusta, fondatrice dei Kew Gardens, la Grande Pagoda era uno dei numerosi edifici progettati per i giardini botanici da Sir William Chambers, appassionato di architettura orientale. 

Si tratta di una cosiddetta folly, ideata per offrire una delle prime viste dall’alto di Londra, di cui si può godere ancora oggi dall’alto dei suoi 50 metri di altezza (con biglietto aggiuntivo). 

La Grande Pagoda è stata completamente restaurata nel 2018 e riportata allo splendore originale del XVIII secolo. 

Pagoda cinese a dieci piani
Le pagode hanno tradizionalmente un numero dispari di piani, di solito sette, ma quella dei Kew Gardens ne ha ben dieci!

Orari di apertura Great Pagoda Kew Gardens

La Great Pagoda è aperta solitamente dalle 11.00, con ultimo ingresso alle 16.00.

Biglietto d’ingresso Great Pagoda Kew Gardens

Per entrare alla Great Pagoda bisogna pagare un biglietto aggiuntivo di 5£.

Temperate House 

Inaugurata nel 1863, è la più grande struttura in vetro di epoca vittoriana al mondo: ricopre infatti un’area che è circa il doppio di quella della Palm House ed in grado di contenere qualcosa 20 campi da tennis! 

Attualmente ospita circa 1.500 specie di piante provenienti dalle zone temperate dei cinque continenti, oltre che da alcuni dei luoghi più remoti del pianeta – come l’isola di Sant’Elena, le isole Pitcairn e le isole Juan Fernández. 

Facciata in vetro e ferro battuto della Temperate House
La Temperate House vista dalla Treetop Walkway

La Temperate House ospita inoltre la Encephalartos woodii, definita “the loneliest plant in the world“.

La sua storia è curiosa e fa quasi tenerezza: unico esemplare mai rinvenuto in natura, fu trovata nel 1895 ai margini della Ngoye Forest in Sudafrica e arrivò a Kew nel 1899 riuscendo inaspettatamente a crescere.

Poiché un esemplare femminile di Encephalartos woodii non è mai stato trovato, non ci sono praticamente speranze che la pianta più sola al mondo si possa riprodurre naturalmente.

Marianne North Gallery

Per me la vera chicca dei Kew Gardens, una inaspettata scoperta che non può mancare al termine della vostra visita. 

Questa galleria è dedicata a Marianne North, una giovane donna che si innamorò del mondo botanico all’età di 26 anni, durante una visita ai Kew Gardens con il padre. 

Rimasta sola alla sua morte, sfidò le convenzioni vittoriane dell’epoca – secondo cui le donne dovevano viaggiare solamente se accompagnate da un uomo – e intraprese una serie di viaggi in solitaria in alcune delle giungle e delle foreste più remote del mondo per dipingere le piante nel loro ambiente naturale

Non solo: discostandosi dall’arte botanica vittoriana che dipingeva ad acquerello, Marianne North scelse di utilizzare vivaci colori a olio, in uno stile vibrante mai visto prima. 

I suoi viaggi divennero uno degli argomenti più trattati dai giornali britannici dell’epoca e nonostante non avesse una formazione accademica, con il suo talento si guadagnò l’ammirazione di importanti scienziati, tra cui lo stesso Charles Darwin. 

Dopo tredici anni di viaggi, North ebbe un’idea: esporre i suoi dipinti dove era nata la sua passione e così si offrì di costruire una galleria ai Kew Gardens. 

Inaugurata nel 1882, la galleria ospita ancora oggi la straordinaria eredità di Marianne North: 838 dipinti, per un meraviglioso viaggio tra le piante del mondo, dal Borneo al Giappone, dal Sudafrica al Sudamerica

Facciata in mattoni rossi della Marianne North Gallery
Purtroppo all’interno non si possono fare fotografie ma vi assicuro che rimarrete a bocca aperta!

Qual è il periodo migliore per visitare i Kew Gardens 

Sicuramente la primavera e l’estate sono le stagioni in cui lasciarsi incantare dalle splendide fioriture che punteggiano i Kew Gardens.

Ma anche l’autunno regala dei colori straordinari, mentre l’inverno fa da cornice al famosissimo spettacolo di suoni e luci Christmas at Kew

Io ho avuto l’occasione di visitare i Kew Gardens sia in tarda primavera che durante l’inverno, ma sogno di tornare nuovamente in autunno e anche in occasione dell’Orchid Festival che si tiene ogni anno a febbraio.

Insomma ogni stagione è buona per visitare i Kew Gardens!  

Porticato con rose gialle in fiore
Rose in fiore ai Kew Gardens

Christmas at Kew: la magia del Natale ai giardini botanici di Londra 

Tra gli eventi natalizi da non perdere a Londra c’è sicuramente Christmas at Kew

E’ stato uno dei miei sogni nel cassetto per anni, ma finalmente lo scorso Natale sono riuscita a staccare i biglietti per quello che è uno degli spettacoli di suoni e luci più emozionanti della capitale inglese. 

Da novembre a gennaio infatti, i Kew Gardens si vestono letteralmente di luce con una emozionante colonna sonora di sottofondo…ed è magia!  

Alberi illuminati per Christmas at Kew
La magia del Natale ai Kew Gardens
Tunnel di luci per il Christmas at Kew
Cathedral of Light, l’immagine più famosa del Christmas at Kew

Kew Gardens: informazioni pratiche

Come arrivare ai Kew Gardens

I Kew Gardens si trovano a Richmond, in Zona 3

La fermata della metro più vicina – circa 500 metri da Victoria Gate – è Kew Gardens, servita sia dalla District Line (Richmond Branch) che dalla London Overground. 

I Kew Gardens possono essere raggiunti anche in treno con fermata alla stazione Kew Bridge, a circa 800 metri dall’ingresso di Elizabeth Gate. 

Orari di apertura Kew Gardens

I Kew Gardens sono aperti generalmente tutti i giorni, anche se gli orari variano a seconda delle stagioni.

Indicativamente da maggio a settembre i Kew Gardens sono aperti dalle 10.00 alle 19.00, con ultimo ingresso alle 18.00.  

Costo biglietti d’ingresso ai Kew Gardens 

Il costo del biglietto d’ingresso ai Kew Gardens cambia in base al periodo di alta o bassa stagione e anche se la visita avviene in settimana o durante il weekend:

  • in alta stagione (Peak) dal 1 febbraio al 31 ottobre, il costo del biglietto per una visita settimanale è di 20£ se acquistato online (22£ alla biglietteria), mentre durante il weekend è di 22£ (24£ alla biglietteria)
  • in bassa stagione (Off Peak) dal 1 novembre al 31 gennaio il costo del biglietto per una visita settimanale è di 12£ se comprato online (14£ alla biglietteria), mentre durante il weekend è di 14£ (16£ alla biglietteria) 

Dal 1 maggio al 30 settembre è inoltre possibile acquistare un biglietto a tariffa ridotta di 10£, per ingresso dopo le 16.00 (lo consiglio però solo a chi ha già avuto occasione di visitare i Kew Gardens). 

Come per la visita ad Hampton Court Palace, se siete in due o più e vi muovete in treno per raggiungere i Kew Gardens – o se avete i biglietti dello Stansted Express validi per tutta la durata del vostro soggiorno a Londra – potete approfittare dell’offerta 2FOR1 della National Rail.  

Per tutte le informazioni aggiornate vi rimando al sito ufficiale dei Royal Botanic Gerdens – Kew.

Panchina tra gli alberi
Impossibile non innamorarsi dei Kew Gardens

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