Oggi voglio parlarvi di quando siamo andati sulle tracce di Sherlock Holmes a Meiringen, in Svizzera.
Ma cosa c’entra un piccolo paesino dell’Oberland Bernese con il detective più famoso al mondo? Il mistero è presto svelato.
Dopo aver soggiornato a Meiringen ed esserne rimasto affascinato, Sir Arthur Conan Doyle decise di ambientare proprio qui il fatale scontro tra Sherlock Holmes e il suo acerrimo nemico, il professor James Moriarty.
L’obiettivo era chiaro: mandare in pensione anticipata il famoso detective che stava ormai diventando sempre più ingombrante.
Ma andiamo con ordine.
Così ne Il Problema Finale Watson descrive il suo arrivo con Holmes a Meiringen:
Era il tre di maggio quando raggiungemmo il piccolo villaggio di Meiringen, prendendo alloggio alla Englischer Hof, di cui era allora direttore Peter Steiler senior.
Un uomo intelligente, che parlava un inglese eccellente poiché, per tre anni, era stato cameriere al Grosvenor Hotel di Londra.
Dietro suo consiglio, il pomeriggio del quattro ci avviammo insieme con l‘intenzione di oltrepassare le colline e pernottare nel paesino di Rosenlaui.
Ci raccomandò, però, di non superare le cascate di Reichenbach, circa a metà strada delle colline, senza fare una piccola deviazione per ammirarle.
Anche noi seguiamo il consiglio di Watson e ci dirigiamo immediatamente verso la Reichenbachfall Bahn, la funicolare che in pochi minuti porta direttamente alle cascate.
In effetti, lo spettacolo era straordinario e terribile. Il torrente, gonfiato dallo scioglimento delle nevi, si tuffa in un abisso spaventoso dal quale la spuma si alza come il fumo da una casa che brucia.
La fessura entro cui precipita il fiume è un’immensa voragine solcata da nere rocce scintillanti, che si restringe poi in una cavità spumeggiante e ribollente di profondità incalcolabile, da cui il fiume trabocca e rigonfia le sue acque sul bordo dentellato.
Quell‘alta cortina di acqua verde che precipita incessantemente ruggendo verso il basso e la spessa, tremolante cortina di schiuma che incessantemente si proietta sibilando verso l’alto, danno le vertigini con il loro continuo, rugghiante turbinare.
Ci fermammo sul bordo a guardare sotto di noi il luccichio delle acque che si frangevano sulle rocce nere e ad ascoltare il grido quasi umano che, insieme con la spuma, saliva rimbombando dalla voragine.
Il sentiero è stato tagliato a mezza costa intorno alla cascata per consentirne una veduta panoramica, ma poi s’interrompe bruscamente e si deve ritornare sui propri passi.
Holmes e Watson sono quindi arrivati insieme fino a questo punto, quando Watson è costretto a tornare indietro con la scusa di dover prestare soccorso ad una turista inglese.
Ma resosi conto dell’inganno Watson ritorna di corsa alle cascate, trovando però solamente il portasigarette d’argento dell’amico sotto il quale sono state fissate tre pagine strappate dall’inseparabile taccuino di Holmes.
Mio caro Watson,
le scrivo queste poche righe grazie alla cortesia del signor Moriarty che gentilmente aspetta che io abbia terminato prima di discutere circa le questioni in sospeso tra noi.
Mi ha illustrato brevemente il modo in cui ha evitato la polizia inglese e si è tenuto al corrente dei nostri spostamenti.
Confermandomi cosi l‘altissima opinione che mi ero fatto delle sue capacità. Sono lieto di pensare che potrò liberare la società da ulteriori effetti della sua presenza anche se, temo, a un prezzo che addolorerà i miei amici e specialmente lei, mio caro Watson.
Comunque, le ho già spiegato che, in ogni caso, la mia carriera era arrivata a un punto critico e che nessun’altra conclusione potrebbe andarmi meglio di questa. Anzi, per dirle tutta la verità, ero sicurissimo che la lettera da Meiringen non fosse che un trucco e la lasciai andare solo perché ero convinto che ci sarebbero stati degli sviluppi.
Dica all’ispettore Patterson che i documenti che gli occorrono per mandare in galera tutta la banda si trovano nel casellario M, dentro una busta azzurra su cui è scritto “Moriarty”.
Ho lasciato precise disposizioni circa i miei averi prima di lasciare Londra, e le ho consegnate a mio fratello Mycroft.
La prego di dare i miei saluti alla signora Watson e mi creda, amico mioil suo affezionatissimo Sherlock Holmes
In questo modo Doyle credeva di essersi finalmente liberato di Holmes, salvo poi essere costretto a farlo “resuscitare” ne Il ritorno di Sherlock Holmes a causa delle proteste dei lettori.
Ma anche il centro di Meiringen è pieno di riferimenti a Holmes e al suo creatore: da Conan Doyle Place a Baker Street, e ospita anche un piccolo museo con la ricostruzione del suo studio curata nei minimi dettagli.
La Gola dell’Aare a Meiringen
Un’altra cosa da non perdere a Meiringen è l’Aareschlucht, la gola scavata dal fiume Aare: vi consiglio di visitarla nel tardo pomeriggio in modo da godervi lo spettacolo sia con la luce naturale che con l’illuminazione serale.
Meiringen, la patria della meringa
Ma Meiringen è famosa anche per essere la patria di un dolce: indovinate un po’ quale?
Dove dormire a Meiringen
Noi abbiamo alloggiato, neanche a dirlo, al Das Hotel Sherlock Holmes, ma per chi avesse un budget più alto sappiate che lo stesso Doyle ha soggiornato presso l’Hotel Du Savage.
Vi segnalo inoltre che esiste un biglietto cumulativo per la Reichenbachfall Bahn e l’Aareschlucht (13 CHF, 10 CHF il biglietto per la sola funicolare), mentre il biglietto d’ingresso al Museo di Sherlock Holmes costa 4 CHF audioguida inclusa.
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