Tra le esperienze più belle che si possono fare in Sudafrica c’è senza dubbio quella di trascorrere qualche giorno all’interno del Kruger National Park.
E’ come fare un viaggio dentro il viaggio: del resto il significato della parola safari è proprio questo.
Prima di partire avevo mille dubbi su come sarebbe stato muoversi all’interno del Kruger in autonomia, ma in realtà è stato tutto molto più semplice del previsto. E molto più divertente di quanto immaginassi.
Vi racconto allora tutto quello che serve sapere per visitare il Kruger. Rigorosamente in fai da te.
Come arrivare al Kruger
Ci sono voli giornalieri per il Kruger da Johannesburg verso gli aeroporti di Skukuza, Phalaborwa, Hoedspruit e verso l’aeroporto internazionale Kruger- Mpumalanga (KPIA) situato tra Nelspruit e White River.
Voli giornalieri collegano inoltre Città del Capo con Skukuza e Hoedspruit, mentre KPIA è servito da voli provenienti sia da Cape Town che da Durban.
A meno che non decidiate di prendere dei voli interni è però probabile che vi troviate a raggiungere il Kruger in auto, provenendo da Johannesburg oppure risalendo dallo Swaziland: in entrambi i casi dovete calcolare 4 ore abbondanti di strada.
I gate per accedere al Kruger sono dieci, per la maggior parte concentrati nell’area centro-sud del Parco:
- a nord Pafuni e Punda Maria
- al centro Giriyondo, Orpen e Phalaborwa
- a sud Malelane, Crocodile Bridge, Numbi, Paul Kruger e Phabeni
Da Johannesburg le entrate più comode sono quelle di Phalaborwa, in quanto di solito viene abbinata la Panorama Route, oppure Numbi, Malelane e Crocodile Bridge da sud.

Orari d’ingresso, tariffe e altre informazioni utili per visitare il Kruger
Gli orari di apertura/chiusura dei gate e dei camp seguono il sorgere e il tramontare del sole, variando quindi a seconda dei periodi. Per facilità vi ho fatto una mini-tabellina di recap con gli orari divisi mese per mese:

La prima cosa da tenere bene a mente è che è vietato guidare fuori dai camp oltre l’orario di chiusura: può capitare quindi che non vi facciano entrare ai gate qualora ritengano non abbiate tempo a sufficienza per raggiungere il camp dove avete la prenotazione per la notte.
Viceversa qualora vi capitasse di raggiungere l’ingresso del camp o il gate d’uscita oltre l’orario di chiusura dovrete farvi aprire dal ranger con il rischio di beccarvi anche una multa.
E’ importante quindi non sottovalutate le distanze e i tempi di percorrenza.

Come vi avevo già anticipato nel post su come organizzare un viaggio in Sudafrica, la fee d’ingresso giornaliera per il Kruger è di 328R.
Non esiste purtroppo un un biglietto plurigiornaliero, per cui se avete in programma di visitare altri parchi oltre al Kruger potrebbe essere conveniente acquistare la Wild Card.
Al gate vi verrà chiesto di compilare un modulo con i vostri dati personali e quelli del veicolo (n. di registrazione e targa): vi verrà quindi rilasciata una ricevuta da consegnare all’uscita.
Se siete overnight visitors dovrete esibire la prenotazione del primo rest camp in cui soggiornerete, mentre come day visitors dovrete ripetere questa procedura tutte le volte che entrerete nel Parco.
Come ultima cosa vi verrà controllata la macchina per accertare che non stiate portando con voi armi e trappole per la caccia illegale.
Dove soggiornare al Kruger
Iniziamo con qualche numero per darvi un’idea della grandiosità del Kruger:
- 19.633 km quadrati di estensione (!!!)
- 23 rest camp
- 10 concessioni
- 6 riserve private
- 152.000 impala
- 37.130 bufali
- 28.000 zebre
- 13.750 elefanti
- 8.300 giraffe
- 3.100 ippopotami
- 1.620-1.750 leoni
- 1.000 leopardi
- 120 ghepardi
Come potete quindi ben immaginare, l’offerta ricettiva del Kruger è molto ampia e può essere suddivisa in tre grandi macrocategorie.
Rest camp
Sono gestiti da SAN Parks, l’ente statale che si occupa della tutela dei parchi, e prevedono diverse tipologie di accomodation:
- piazzola di sosta per camper, auto tendata o tenda
- hut con 2 posti letto con servizi in comune
- campi tendati permanenti attrezzati, alcuni con servizi in comune e altri con servizi privati
- bungalow da 2 a 4 posti letto con servizi privati
- cottage con una sola stanza con più posti letto, servizi privati e cucina attrezzata
- family cottage con più stanze, servizi privati e cucina attrezzata
- guest cottage con più stanze, doppi servizi e cucina attrezzata
- guest house che rispetto ai guest cottage hanno generalmente una zona lounge con vista esclusiva
È possibile prenotare queste sistemazioni con parecchi mesi d’anticipo direttamente dal sito: la cancellazione è gratuita fino a 30 giorni prima ed inoltre prenotando online si ha uno sconto del 5%.
Vi metto qui di seguito la mappa del Kruger con i vari camp: quando prenotate tenete conto che solo quelli indicati come main camp dispongono di ristorante, shop, laundry e – cosa da non sottovalutare – stazione di rifornimento con piccola officina.

Noi abbiamo soggiornato la prima notte a Pretoriuskop – scelto per comodità – e 2 notti all’Olifants che, insieme al Lower Sabie, è il camp con la posizione più scenografica.
Ci siamo poi fermati a fare colazione a Skukuza e a Letaba, mentre per pranzo ci siamo fermati a Berg-en-Dal e a Mopani (quest’ultimo davvero molto bello).
Un pit-stop veloce al Satara ci è bastato invece per bocciarlo: a noi è apparso vecchio e trasandato.
Grande rammarico invece quello di non essere riusciti a fermarci al Lower Sabie ma, non avendo trovato posto per dormire, ci avrebbe portato troppo fuorimano.

Concessioni
Le concessioni sono delle aree riservate all’interno del Parco con accomodation indubbiamente più lussuose rispetto ai rest camp.
Soprannominate “Golden Kudus“, includono solitamente nel prezzo esperienze di safari guidato e possono essere un buon compromesso tra rest camp e riserve private.
Riserve private
A differenza delle concessioni, le riserve private sono a tutti gli effetti una proprietà privata.
Un tempo distinte dal Kruger vero e proprio, in quanto aree contigue, fanno ora parte del Greater Kruger che è appunto la somma tra parte pubblica, concessioni e riserve private.
Se siete alla ricerca di un’esperienza lussuosissima e della comodità assoluta, le riserve private sono probabilmente il top.
Budget permettendo ovviamente.
Regole di comportamento all’interno del Kruger
All’interno del Kruger siamo noi ad essere ospiti per cui la prima regola da ricordarsi è che gli animali hanno la precedenza: sempre.

Il Kruger ovviamente non è uno zoo: gli animali sono liberi di muoversi come e quando vogliono ed è facile trovare elefanti e zebre in mezzo alla strada oppure impala che attraversano all’improvviso.
Per questo motivo la velocità massima che si può tenere è di 50km/h su strada asfaltata e di 40km/h su sterrato: occhio a non sgarrare perché le multe possono essere salatissime.
Quando ci si avvicina agli animali poi è meglio evitare di fare brusche sterzate e sgasate rumorose: oltre a farli scappare si corre infatti il rischio di innervosirli.
Soprattutto quando si incontrano gli elefanti tenetevi ad una certa distanza di sicurezza, non tagliate loro la strada e – nel caso ci siano dei cuccioli – non interponetevi mai tra loro e il resto del branco.
Fuori dai camp, inoltre, non è assolutamente consentito scendere dal proprio veicolo tranne che in alcune aree segnalate, come per esempio dove passa simbolicamente il Tropico del Capricorno: anche in questi casi comunque si scende a proprio rischio e pericolo.

E’ inoltre vietato guidare all’interno del Parco dopo l’orario di chiusura dei gate e fuori dalle strade segnalate.
Infine, come potete immaginare, non è nemmeno consentito dare da mangiare agli animali: oltre che pericoloso può essere infatti molto dannoso per loro.
Safari: meglio il fai da te o i tour guidati al Kruger?
Il Kruger è fattibilissimo in fai da te: le strade, asfaltate e non, sono ben segnalate e quelle percorribili solamente con un mezzo 4×4 sono chiaramente indicate.
Fondamentale è recuperare al primo shop che si incontra una copia della guida illustrata del Parco: utilissima per le mappe super dettagliate, itinerari suggeriti per ottimizzare gli avvistamenti e per riconoscere gli animali.
Inoltre non dimenticate di controllare le bacheche degli avvistamenti: si trovano generalmente vicino allo shop dei camp e vengono aggiornate ogni giorno.

E’ bene sapere che la maggior parte degli animali è comunque concentrata nella parte sud del Parco, ricca di acqua per la presenza di fiumi perenni e non soltanto stagionali: l’area con gli avvistamenti più frequenti è quella compresa tra Crocodile Bridge, Lower Sabie e Skukuza.
La zona centrale tra Orpen e Satara è invece conosciuta come feline area per la presenza di grandi gruppi di leoni.
La mattina presto è facile avvistare anche le iene che rientrano dalla caccia notturna, mentre abbondano bufali ed elefanti, soprattutto lungo la strada asfaltata che parte dall’Orpen: a quanto pare questa è la zona migliore anche per avvistare i ghepardi, ma a noi è andata male.
Dall’Olifants in su il paesaggio diventa brullo e desolato per poi ritornare lussureggiante nell’estremo nord, paradiso del birdwatching: sebbene gli avvistamenti diventino più difficili, qui potrete godervi il Kruger in quasi totale solitudine.
Il vantaggio di visitare il Kruger in autonomia è quello di poter decidere i propri tempi: se vi va di fermarvi a guardare un branco di elefanti che gioca nell’acqua per un’ora potete farlo senza problemi.
E questo secondo me è impagabile.

D’altro canto partecipare a safari guidati offre la garanzia di affidarsi a persone esperte che conoscono il Kruger a menadito, in grado di leggere anche le tracce lasciate dagli animali e risalire così ai loro spostamenti.
Un buon compromesso può essere quello di partecipare ad uno dei game drive guidati dai ranger che vengono organizzati dai camp, per cercare di carpire qualche trucco del mestiere.
Noi per esempio abbiamo fatto il sunrise drive all’Olifants con un ranger bravissimo e la sveglia all’alba è stata ripagata da un sacco di avvistamenti, comprese iene e leoni.







Il Kruger regala emozioni uniche: siete pronti ad essere colpiti anche voi dal Mal d’Africa?
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