Viaggio in Irlanda: itinerario on the road di due settimane

by Elenamyscratchmap
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Viaggio in Irlanda del Sud

Se c’è una meta che si presta perfettamente ad un viaggio on the road quella è senza dubbio l’Irlanda.

Noi siamo stati sull’Isola di Smeraldo per ben tre volte e non l’abbiamo ancora girata tutta: l’Irlanda sembra infatti piccola, ma è un’isola che dischiude meraviglie ad ogni angolo e vale più di un ritorno.

In questo post vi propongo un itinerario di due settimane per un viaggio in Irlanda: da Cork a Dublino passando per le Five Fingers, il Ring of Kerry, Dingle e le Cliffs of Moher.

Informazioni di viaggio: cosa sapere prima di partire per l’Irlanda

Noleggio auto in Irlanda

Lo so quello che state pensando: la guida è a sinistra.

Ma vi assicuro che è più facile di quello che sembra.

Diciamo che superati i primi dieci minuti di panico del tipo “ommmiodddio-la-rotonda-al-contrario” diventa quasi naturale. Quasi.

Al momento del noleggio dell’auto tenete presente che se volete immergervi nella natura irlandese vi troverete a guidare su strade strette e tortuose, soprattutto nell’ovest.

E con strette intendo che se arriva una macchina dalla direzione opposta, uno dei due deve accostarsi nei cosiddetti passing place per lasciar passare l’altro.

Il mio consiglio è quindi quello di includere nel noleggio l’abbattimento totale della franchigia, oltre che la copertura kasco.

Noi ci siamo trovati bene con la compagnia di autonoleggio irlandese Dan Dooley: anche se vale sempre la pena fare un confronto con i broker di autonoleggio più famosi (Autoeurope e Rentalcars su tutti).

Guidare sulle strade irlandesi
I folli limiti di velocità delle stradine irlandesi: parliamone!


Itinerario di viaggio in Irlanda: mappa e luoghi da non perdere

Qui sotto trovate la mappa per un on the road in Irlanda che come vi dicevo arriva e riparte da Cork.

La capitale irlandese può essere inserita nel giro se avete tempo, altrimenti potete tralasciarla e tornare poi a Dublino per un weekend.

Questo invece l’itinerario generale del viaggio in Irlanda tra il sud e la costa ovest:

Giorno 1. Arrivo a Cork – spostamento a Kinsale

Giorno 2. Baltimore – Mizen Peninsula

Giorno 3. Sheep’s Head Peninsula – Beara Peninsula – Kenmare

Giorno 4. Ring of Kerry (prima parte) – Skellig Ring – Valentia Island

Giorno 5 Skellig Michael – Ring of Kerry (seconda parte) – Killarney

Giorno 6. Killarney National Park – Dingle

Giorno 7. Dingle Peninsula – Kilkee

Giorno 8. Loop Head – Cliffs of Moher – Doolin

Giorno 9. Isole Aran (una a vostra scelta!)

Giorno 10. Burren National Park – Galway

Giorno 11. Dublino

Giorno 12. Dublino

Giorno 13. Glendalough – Kilkenny

Giorno 14. Rock of Cashel – Cork

Tappe di viaggio: cosa fare e cosa vedere giorno per giorno tra il sud e la costa ovest d’Irlanda

Giorno 1. Cork – Kinsale

Atterrati a Cork noi ci siamo diretti subito verso Kinsale, distante solo 25km.

Kinsale è una cittadina vivace e carinissima: il cuore pulsante è naturalmente il porto, ma ad affascinare sono i vicoletti del centro dove spiccano le caratteristiche case colorate.

Da non perdere il Charles Fort, una delle due fortificazioni a stella che proteggevano la baia di Kinsale: perfettamente conservato, è possibile percorrere il perimetro delle mura da cui si gode una bellissima vista su tutta la baia.

Case colorate a Kinsale
A Kinsale è amore a prima vista

Pernottamento: Sunrise B&B, Kinsale – 30€ a testa con colazione

Giorno 2. Baltimore – Mizen Head

Baltimore è il tipico villaggio irlandese.

Da qui partono i traghetti per visitare Cape Clear Island, Sherkin Island, Heir Island, oltre che le escursioni per la famosissima Fastnet Rock, ultimo avamposto di terra irlandese avvistabile da coloro che emigravano nelle Americhe e per questo soprannominato “lacrima d’Irlanda”.

A Baltimore noi ci siamo invece fermati per visitare un faro molto particolare, il famoso Beacon.

Da qui ci siamo addentrati nella Mizen Peninsula, la prima delle cinque penisole sud-occidentali chiamate anche Five Fingers, per dirigerci prima verso il punto più meridionale d’Irlanda, Brow Head, e poi verso Mizen Head che è in realtà il punto più sud-occidentale d’Irlanda.

A Mizen Head imperdibile la visita alla Signal Station e allo spettacolare ponte sospeso che permette di raggiungere l’estremità del promontorio dove si trova la vera e propria stazione di segnalazione con il faro automatizzato.

Il faro bianco di Baltimore
ll Baltimore Beacon è anche detto “Lot’s Wife” per via del suo colore bianco che ricorda l’episodio biblico in cui la moglie di Lot venne trasformata in una statua di sale

Pernottamento: Sealodge B&B, Durrus, paesino strategico perché situato all’inizio/fine della Sheep’s Head Peninsula – 30€ a testa con colazione

Giorno 3. Sheep’s Head Peninsula – Beara Peninsula – Kenmare

Prima tappa della giornata è la Sheep’s Head Drive all’estremità della Sheep’s Head Peninsula, una strada strettissima che conduce allo Sheep’s Head Lighthouse arroccato sulle scogliere.

Se il meteo lo consente vi consiglio di percorrere il circular walk che si sviluppa proprio intorno al faro, con pausa caffè allo Sheep’s Head Café.

Si prosegue poi lungo la Beara Peninsula che noi abbiamo deciso di valicare lungo l’Healy Pass che segna il confine tra la Contea di Cork e quella di Kerry: se avete tempo però potete pensare di arrivare anche fino a Garinish Point, dove parte la cable car che fa la spola su Dursey Island.

Sulla strada verso Kenmare abbiamo fatto una deviazione prima per il Glenhianquilin Park, famoso per le sue imponenti cascate che si possono ammirare da vicinissimo, e poi per l’Uragh Stone Circle, un antico circolo di pietre con un bel lago sullo sfondo.

L'Healy Pass avvolto dalla nebbia
Scavallando la Beara Peninsula lungo l’Healy Pass: suggestivo anche con la nebbia

Pernottamento: 2mile Lodge, Kenmare – 35€ a testa con colazione

Giorno 4.  Ring of Kerry (prima parte) – Ring Of Skellig – Valentia Island

Protagonista della giornata di oggi è il celebre Ring of Kerry, che noi abbiamo percorso in senso orario.

I punti panoramici dove fermarsi per scattare le foto qui si sprecano, ma la poesia è a mio parere un po’ rovinata dall’affollamento dei bus turistici.

Raggiunta Waterville noi abbiamo imboccato la deviazione per lo Skellig Ring che parte da Ballinskelligs e termina a Portmagee: qui le strade ritornano ad essere strette e i bus (per fortuna) non possono circolare.

Dopo una tappa alle Kerry Cliffs, oltrepassiamo il ponte che da Portmagee collega la terraferma a Valentia Island, dove ci siamo fermati ad ammirare le Fogher Cliffs che precipitano nell’oceano.

Per evitare di tornare indietro e allungare la strada, vi consiglio poi di prendere il traghetto che da Knightstown in pochi minuti riconduce sulla terraferma.

Le Fogher Cliffs a strapiombo sull'oceano
Le selvagge Fogher Cliffs a Valentia Island

Pernottamento: Skellig Side B&B, Cahersiveen – 35€ a testa con colazione

Giorno 5.  Skellig Michael – Ring of Kerry (seconda parte) – Killarney

Per la nostra escursione a Skellig Michael vi rimando al post dove racconto come organizzare la visita alle Isole Skellig e come è andata a finire per noi (spoiler: non bene).

In ogni caso sappiate che la buona riuscita del tour a Skellig Michael è solo una questione di culo meteo, quindi…buona fortuna!

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VISITARE SKELLIG MICHAEL: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

Nel pomeriggio ci siamo rimessi in strada per completare la restante parte del Ring of Kerry, direzione Killarney.

A Killorgin abbiamo deciso di allungare la strada passando per lo spettacolare Ballaghbeama Gap e poi per l’altrettanto suggestivo Moll’s Gap, prima di scendere verso Killarney facendo una sosta anche al punto panoramico Ladies View, così chiamato perché qui la Regina Vittoria si fermò ad ammirare il panorama insieme alle sue dame di corte.

Un cartello segna l'ingresso nella Contea di Kerry
Failté, benvenuti

Pernottamento: Oaklawn House, Killarney – 30€ a persona con colazione

Giorno 6.  Killarney National Park – Dingle

Il Killarney National Park è enorme: qualcosa come 10.000 ettari di territorio montano e lacustre.

Per esplorarlo vi consiglio di noleggiare le biciclette in uno dei tanti rental bikes che si trovano in città.

Noi abbiamo deciso di seguire il cosiddetto “Muckross Lake Loop”: dopo la prima tappa alla Muckross Abbey, siamo passati davanti all’imponente Muckross House e da li abbiamo preso il bivio che ci ha condotto prima alle Torc Waterfalls e poi al Meeting of the Waters.

Riconsegnate le biciclette ci siamo poi spostati verso il Ross Castle che però abbiamo ammirato solamente dall’esterno.

Verso metà pomeriggio siamo poi ripartiti alla volta di Dingle, una cittadina affacciata sull’oceano davvero incantevole.

Una barca adagiata in uno dei tanti laghi del Killarney National Park
Romantici scorci al Killarney National Park

Pernottamento: Emlagh Lodge, Dingle – 40€ a persona con colazione

Giorno 7. Dingle Peninsula – Kilkee

La penisola di Dingle è famosa per ospitare una delle strade panoramiche più belle d’Irlanda: Slea Head Drive, con una vista mozzafiato sulle Blasket Islands che da lontano ricordano un uomo sdraiato supino (fateci caso!).

Noi abbiamo fatto diverse soste tra cui:

  • Dunberg Fort, un forte dell’età del ferro situato a strapiombo sul promontorio che domina la baia di Dingle
  • Dunmore Head ovvero il punto più occidentale d’Irlanda
  • Brandon Creek un punto panoramico che prende il nome da San Brendano, il Santo navigatore che secondo la leggenda avrebbe raggiunto per primo l’America.

Tornati a Dingle abbiamo intrapreso la strada che conduce al suggestivo Conor Pass, prima di proseguire per Tarbert dove, grazie al traghetto che taglia l’estuario dello Shannon, abbiamo risparmiato tempo e kilometri per raggiungere la piccola cittadina costiera di Kilkee.

Da non perdere qui una passeggiata al tramonto lungo la spiaggia incastonata a ferro di cavallo tra le alte scogliere.

Tramonto sulla spiaggia di Kilkee
Tramonti irlandesi che tolgono il fiato nella baia di Kilkee

Pernottamento: Nolan’s B&B, Kilkee – 35€ a persona con colazione

Giorno 8. Loop Head – Cliffs of Moher – Doolin

La piccola penisola di Loop Head con l’omonimo faro è una chicca da non perdere se vi trovate nelle vicinanze.

Da lì poi si raggiungono velocemente le scogliere più famose d’Irlanda: le Cliffs of Moher.

Noi abbiamo prenotato un B&B che dista meno di 1km e mezzo dalle Cliffs così da evitare di versare l’obolo di 8€ al parcheggio del Centro Visitatori, il bellissimo Moher Lodge.

Il tempo di appoggiare le valigie e ci siamo subito messi in cammino verso le Cliffs, dove abbiamo percorso tutto il sentiero che dall’O’Brien’s Tower conduce fino a Hag’s Head (circa 8 km ad andare e altrettanti a tornare, ma ne vale la pena)

Per concludere in modo speciale la giornata è d’obbligo una cena con musica dal vivo al celebre O’Connor pub di Doolin: un’esperienza che non dimenticherete mai!

Le scogliere di Moher
Le più famose scogliere d’Irlanda: le Cliffs of Moher

Pernottamento: Moher Lodge, Liscannor – 35€ a persona con colazione

Giorno 9. Isole Aran, una a vostra scelta

Le Isole Aran sono a mio avviso un must di un viaggio in Irlanda.

La Isole Aran sono tre:

  • Inishmore, la più grande
  • Inishmaan, l’isola centrale e anche quella meno popolata e selvaggia
  • Inisheer, la più piccola e vicina alla terraferma.

I traghetti per le Isole Aran partono sia da Doolin che da Rossaveel, vicino a Galway.

Se soffrite il mal di mare vi sconsiglio fortemente di partire da Doolin: nonostante sia più vicino alle Aran, qui l’Oceano è sempre parecchio mosso e i traghetti sono anche più piccoli.

Noi nei nostri viaggi in Irlanda abbiamo visitato sia Inishmore – con la caraibica Kilmurvey Beach e lo scenografico Dun Aengus, un forte preistorico a strapiombo sull’oceano – sia la piccola Inisheer dove, oltre ai caratteristici muretti a secco, si può ammirare il relitto della nave Plassy e raggiungere il bellissimo faro.

In ogni caso calcolate quasi tutta la giornata per visitare una delle Isole Aran a vostra scelta: non rimarrete delusi!

Pernottamento: sempre il Moher Lodge, Liscannor – 35€ a persona con colazione

Giorno 10. Burren National Park – Galway

Burren significa letteralmente “grande roccia” e non è difficile intuirne il motivo: i lastroni di pietra viva che lo contraddistinguono conferiscono infatti al paesaggio un aspetto quasi lunare.

Il Burren inoltre è pieno di siti preistorici, il più famoso dei quali è sicuramente il Pulnambrone Dolmen: costituito da un lastrone di pietra appoggiato su due lastre verticali, è molto particolare da vedere e da qui si ha anche un bellissimo colpo d’occhio sul tavolato calcareo circostante.

Un’altra sosta obbligata è il bellissimo faro di Black Head e la vicina Fanore Beach, rinomata soprattutto tra i surfisti.

Sulla strada verso Galway non può poi mancare una tappa al super fotografato Dunguaire Castle.

Galway è esattamente come ce la si immagina: colorata e rilassata, qui tutto profuma di vento e oceano.

Da non perdere la Salthill Prom fino al Claddagh Quay, oltre che le vie del Latin Quarter e Eyre Square passando per il famoso Spanish Arch.

Il faro di Black Head con l'oceano sullo sfondo
Il faro di Black Head tra Burren e Oceano

Pernottamento: Killcullen House, Galway – 50€ a persona con colazione

Giorni 11 e 12. Dublino

Dublino può essere tranquillamente visitata in un paio di giorni e, se sentite la mancanza della natura irlandese, potete anche ritagliarvi mezza giornata alla scoperta di uno dei villaggi costieri adagiati nella baia di Dublino.

Per scoprire cosa fare e vedere a Dublino vi rimando al post con l’itinerario a piedi nella capitale irlandese, mentre se volete fare una gita nei dintorni io vi consiglio assolutamente di visitare il villaggio di Howth.

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WEEKEND A DUBLINO: ITINERARIO A PIEDI

COSA VEDERE A HOWTH, IL VILLAGGIO DI PESCATORI NELLA BAIA DI DUBLINO

La colonna argentea dello Spire
Lo Spire, uno dei simboli di Dublino

Pernottamento: The Ripley Court Hotel, Dublino – 40€ a persona con colazione

Giorno 13. Glendalough – Kilkenny

All’interno del Wicklow Mountains National Park si nascondono le rovine dell’antico monastero di Glendalough, con la caratteristica round tower e le numerose croci celtiche che conferiscono questo luogo un’atmosfera mistica.

Noi abbiamo seguito il percorso che dal Lower Lake conduce fino all’Upper Lake, ma all’interno del Parco si possono fare tantissime altre passeggiate.

La tappa successiva è la frizzante Kilkenny, una bella cittadina medievale affacciata sul fiume Nore.

Qui da non perdere l’imponente Kilkenny Castle, la St. Canice Cathedral e l’antica Black Abbey.

Ma Kilkenny è famosa anche per la birra: qui infatti dal 1710 si produce la Smithwicks, una vera e propria istituzione al pari della Guinness.

Porte colorate a Kilkenny
Kilkenny è una Dublino in miniatura

Pernottamento: Dunromin B&B, Kilkenny – 35€ a testa con colazione

Giorno 14. Rock of Cashel – Cork

La Rock of Cashel, conosciuta anche come Rocca di San Patrizio, è uno dei luoghi archeologici più famosi d’Irlanda.

Secondo la leggenda proprio su questa collina San Patrizio convertì il re di Munster al Cristianesimo, utilizzando il trifoglio per spiegare il mistero della Trinità: da allora il trifoglio è diventato il simbolo dell’Irlanda intera.

Dopo aver visitato il complesso, noi siamo ripartiti verso Cork dove abbiamo trascorso solo qualche ora prima di riconsegnare la macchina in aeroporto.

Se non volete infilarvi nel traffico cittadino, una buona alternativa a Cork è il Cahir Castle, uno dei castelli più grandi e meglio conservati d’Irlanda.

In ogni caso io ve lo dico, preparatevi a un ritorno: l’Irlanda crea dipendenza!

La Rocca di San Patrizio a Cashel
La Rocca di San Patrizio a Cashel

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